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La buona nanna

“ La posizione del bambino durante la nanna: l'unica sicura è quella supina "

Capitolo 10 - Le regole del sonno sicuro

CATEGORIA: La buona nanna
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TEMPO DI LETTURA: 4 min

Purtroppo ancora oggi troppi neonati muoiono durante il sonno. Solitamente questi decessi sono riconducibili ad eventi tragici, come cadute, soffocamenti, strangolamenti, oppure come conseguenza di gravi malattie. Taluni, invece rimangono inedentificabili, anche dopo l’esame post mortem.

Tutti gli episodi in cui un neonato perde la vita inspiegabilmente sono stati ricondotti alla Sudden Infant Death Syndrome, (SIDS), ovvero morte improvvisa del lattante, un evento raro che in Italia colpisce un neonato ogni 2000 e che solitamente riguarda la fascia di età compresa tra i 2 e i 4 mesi. (29).

La ricerca non ha ancora fatto chiarezza sulla natura del fenomeno, ma si ipotizza che i bambini colpiti abbiano una qualche alterazione dei centri del cervello che regolano i meccanismi del risveglio. In condizioni di ipossia, cioè di mancanza di ossigeno, non si attivano come dovrebbero e non inducono un immediato risveglio.

Per prevenire il rischio di SIDS e di altre tipologie di decesso legate al sonno, l’American Acadamy of Pediatrics (AAP) ha stilato una serie di raccomandazioni che vengono aggiornate con cadenza quinquennale. L’ultimo report pubblicato dall’AAP è risalente al 2016 e identifica le seguenti raccomandazioni (30):

  • Condividere la stanza dei genitori: È importante che il bambino dorma nella stessa camera dei genitori su una culla (o lettino) vicina al loro letto fino ad almeno i primi 6 mesi di vita, e possibilmente fino ad un anno. Gli studi e le ricerche hanno dimostrato che dormire nella stanza dei genitori ma in uno spazio separato, riduce il rischio di SIDS fino al 50%. Sebbene non ci siano delle indicazioni precise circa l’età fino a quando far dormire il bambino nella stesa stanza dei genitori, i primi 6 mesi sono particolarmente critici, perché i tassi di SIDS e altri decessi correlati al sonno, in particolare quelli che si verificano in situazioni di condivisione del letto, sono più alti nei primi 6 mesi. Posizionare la culla vicino al letto dei genitori in modo che il bambino sia a portata può facilitare l’allattamento, il conforto e il monitoraggio del bambino. L’AAP non ha ancora fornito indicazioni precise circa l’utilizzo delle culle side- bed, ma il messaggio centrale è quello di non cedere alla tentazione di portarsi il bambino a letto. A tal proposito, una culla che consenta di riposizionare facilmente il bambino nel suo spazio separato può rappresentare una buona soluzione.
  • Far dormire il bambino nella posizione supina fino ai 12 mesi di vita. E’ stato dimostrato che la posizione supina durante il sonno è quella che garantisce la maggior sicurezza. Purtroppo anche in posizione laterale gli studi effettuati dall’AAP indicano una maggior incidenza di morte in culla. Se non altro perché in posizione laterale il neonato rischia di finire prono durante la notte non riuscendo più a rigirarsi. Quando sarà in grado di rotolare da supino a prono e viceversa, potrà rimanere nella posizione di sonno che assume. Far dormire costantemente il bambino in posizione supina potrebbe comportare un certo grado di appiattimento dell’occipite (plagiocegalia posizionale). Per mitigare questo rischio, nei momenti di veglia e sotto la supervisione di un adulto, l’AAP consiglia di effettuare degli esercizi, posizionando il neonato in posizione prona e laterale, così da favorire anche il suo sviluppo motorio.
  • Utilizzare materassi piani e rigidi. Una superficie solida mantiene la sua consistenza e non sprofonda né si adatta alla forma della testa del bambino. I materassi troppo morbidi, compresi quelli realizzati in memory foam, potrebbero creare un avvallamento e aumentare cosi la possibilità di soffocamento;
  • Rimuovere oggetti morbidi, cuscini, giocattoli dalla culla: Oggetti morbidi, come cuscini e peluche, copertine sciolte e paracolpi, possono ostruire il naso e la bocca del neonato provocando un rischio di soffocamento e intrappolamento
  • Fissare bene lenzuola e coperte: Lenzuola e coperte non devono coprire la testa del bambino e vanno fissate fermamente. Il bambino deve essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla/lettino in modo che non possa scivolare sotto le coperte;
  • Proporre il succhiotto: le ricerche dell’AAP hanno stabilito che l’utilizzo del succhiotto riduce il rischio SIDS. Sebbene il meccanismo non sia del tutto chiaro, e la questione sia tutt’oggi molto dibattuta all’interno della comunità scientifica, sembrerebbe che l’effetto derivi dal garantire una suzione più frequente durante le ore notturne ed un presunto stato di sonno più leggero da parte dei bambini abituati al ciuccio. In ogni caso, non bisogna mai forzare il bambino a prendere il ciuccio. Vanno altresì rimossi catenelle e nastrini.

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  • Evitare il surriscaldamento: I bambini non devono mai essere troppo coperti e non dovrebbero indossare strati di indumenti diversi da quelli che i genitori indosserebbero per sentirsi a loro agio nell’ambiente. Per stabilire se il bambino è surriscaldato basta monitorare la sua temperatura corporea appoggiando una mano sul petto e capire se sta sudando toccando il retro del capo. La temperatura della camera in cui dorme il neonato dovrebbe essere intorno ai 20°, con una percentuale di umidità del 50-60%, per evitare la secchezza delle vie respiratorie. Nei mesi freddi non bisogna esagerare con il riscaldamento, pensando che tenere al caldo il bambino equivalga a protegger Gli sbalzi troppo bruschi di temperatura con l’esterno, anzi, compromettono il corretto funzionamento protettivo delle cellule a forma di ciglia che rivestono il primo tratto del sistema respiratorio e che, come piccoli spazzini, respingono buona parte di virus e batteri. D’estate, invece, è raccomandato tenere la stanza ben ventilata e, se necessario, si può far ricorso ad un climatizzatore che rinfreschi la stanza, facendo attenzione anon esporre il bambino ai getti diretti di aria fredda.
  • Favorire l’allattamento al seno: Le ricerche hanno dimostrato che l’allattamento al seno è associato ad una riduzione del rischio SIDS del 60% e oltre, specialmente nei casi di allattamento materno esclusivo. Il latte materno è una sostanza viva che cambia in continuazione sia durante la poppata che nell’arco del tempo, che si adatta ai fabbisogni del bambino nel corso del suo sviluppo e che rafforza la maturazione del sistema nervoso centrale, favorendo tra le altre cose, un miglior controllo della respirazione durante il sonno.
  • Non fumare: Fin dalla gravidanza, e se possibile anche prima, sia la mamma che il papà dovrebbero dire addio al vizio del fu Se in casa qualcuno fuma ancora, però, deve essere molto scrupoloso. Non solo riguardo al fumo passivo, ma anche a quello di terza mano. Fumare fuori casa, infatti, non basta: i residui tossici si depositano negli ambienti, nelle auto, sui vestiti e i bambini li assumono non solo con la respirazione, ma anche con l’ingestione e attraverso l’assorbimento della pelle. Per questo, dopo aver fumato fuori dagli ambienti domestici o frequentati anche dal bambino, bisognerebbe sempre lavarsi mani e denti e cambiarsi i vestiti. Molti studi hanno dimostrato in modo inequivocabile che il fumo domestico in generale, è associato all’insorgere di molte malattie e aumenta il rischio di SIDS.

(29) www.sidsitalia.it

(30) https://pediatrics.aappublications.org/content/138/5/e20162938

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