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Cura e attenzioni amorevoli

"Fin dai primissimi giorni di vita, quindi, mamma e papà possono ‘dialogare’ con il loro bambino"

Capitolo 9 - Il massaggio infantile

CATEGORIA: Cura e attenzioni amorevoli
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TEMPO DI LETTURA: 5 min

Se a noi adulti venisse chiesto di visualizzare il concetto di wellness, l’immagine di un bel massaggio sarebbe tra le prime ad essere citata. Non c’è nulla di più rilassante di passare una giornata in un centro benessere e sottoporsi ad un massaggio rigenerante. E’ così anche per i bambini? Certamente. Pur entro certi limiti e rispettando alcune regole, massaggiare il bambino è un’abitudine che lo fa star bene.

Il tocco amorevole della mamma e del papà infatti consola, trasmette affetto e sicurezza, ricorda sensazioni ed emozioni provate nei nove mesi dell’attesa. Attraverso la pelle e il tono muscolare il neonato riesce a comprendere i codici del linguaggio tattile e a percepire sentimenti e sensazioni di chi si prende cura di lui. Fin dai primissimi giorni di vita, quindi, mamma e papà possono ‘dialogare’ con il loro bambino proprio grazie al contatto pelle a pelle, attraverso un tocco rispettoso e consapevole.  Tramite il continuo scambio di messaggi corporei si rafforza il bonding e i genitori imparano a conoscere e interpretare le necessità del proprio bambino (9).

Le tecniche di quello che oggi conosciamo come massaggio infantile, sono state perfezionate e diffuse in occidente dalla dottoressa americana Vimala McClure: dopo un periodo di lavoro in un orfanotrofio in India, decise di studiare e approfondire i benefici della pratica ivi appresa. Alla nascita del primo figlio, nel 1976, perfezionò la sequenza dei massaggi, verificando in prima persona reazioni e benefici, integrandola con movimenti del massaggio svedese ed elementi di riflessologia. Nel 1981, insieme a Audrey Downes, fondò l’International Association of Infant Massage (IAIM) per promuovere la pratica e la ricerca nell’ambito del massaggio infantile. La sequenza di Vimala MacClure, integralmente descritta nel suo primo libro “Infant Massage: a Handbook for Loving Parents” pubblicato in Italia con il titolo “Massaggio al bambino, messaggio damore”, viene insegnata ancora oggi ai genitori di tutto il mondo (in Italia l’autorità in questo campo è l’AIMI, l’Associazione Italiana Massaggio Infantile).

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Vimala MacClure suddivide i benefici del massaggio infantile in 4 grandi aree: 

  • Stimolazione: oltre a stimolare il tatto, il massaggio agisce su tutti i sistemi del corpo (cardiocircolatorio, respiratorio, gastrointestinale e motorio) e aiuta il bambino a prendere coscienza del proprio schema corporeo e a coordinare i movimenti. Durante il massaggio, poi avviene una stimolazione di tipo sensoriale: il neonato entra in contatto visivo con il genitore, ne vede il volto sorridente e gli occhi, ne ascolta la voce e può a sua volta produrre suoni cercando di imitarlo, ne sente l’odore grazie al contatto e alla vicinanza. Impara così a entrare in relazione con l’altro e a giocare con il viso e i capelli dell’adulto, con la bocca, le manine.
  • Sollievo: la pratica costante del massaggio può avere benefici sulle tensioni muscolari e sui fastidi dovuti alla dentizione e può dare sollievo in caso di coliche gassose, stipsi, meteorismo e raffreddore. Durante il massaggio è possibile sciogliere anche tensioni emotive.
  • Rilassamento: il massaggio infantile rilassa il bambino e il genitore che lo pratica, liberando ormoni benefici come l’endorfina, l’ossitocina e la prolattina, che aiutano a ridurre i livelli di stress. I movimenti ritmici delle mani e la ritualità dei gesti aiutano il bambino ad acquisire la regolarità del ritmo sonno-veglia e a scaricare le tensioni accumulate durante il giorno a causa dei numerosi stimoli a cui il piccolo è esposto.
  • Interazione: il massaggio favorisce il processo di attaccamento tra genitore e figlio, li aiuta a entrare in contatto e a creare un forte legame. È un momento di nutrimento affettivo, che fa sentire il bambino sostenuto, amato e ascoltato e aiuta i genitori a riconoscere i segnali del loro piccolo, facendoli sentire competenti e sicuri.

A patto di iniziare con estrema delicatezza e gradualità, è possibile massaggiare il bambino fin dai primi giorni di vita. Cominciando con semplici movimenti di contatto, per arrivare piano piano a tecniche sempre più specifiche. Il tocco deve sempre essere lieve e rispettoso ed è giusto ogni volta avvertire il piccolo, chiedendogli il permesso di massaggiarlo, attraverso semplici frasi di avvicinamento, che entreranno a far parte del rituale stesso.

Per capire se il bambino è ben disposto, basta osservare il suo comportamento. Se compie movimenti lenti e guarda l’adulto in viso, significa che è un buon momento per massaggiarlo; se invece volta la testa dalla parte opposta, si irrigidisce al tocco e diventa inquieto, meglio rimandare.

L’ambiente circostante deve essere caldo e confortevole e non troppo illuminato.  Della musica di sottofondo a basso volume contribuirà a rendere l’ambiente ancor più rilassante. L’ideale è che genitore e bambino siano in contatto diretto, ad esempio sedendosi sul divano, con la schiena appoggiata e le gambe flesse che contengono il piccolo, oppure seduti sul pavimento o sul letto a gambe incrociate, con il bambino di fronte sorretto da un materassino, o ancora con il bambino sul fasciatoio (meglio se non troppo alto, in modo da potersi sedere su una sedia).

Prima di entrare in contatto con il bambino, è opportuno togliere anelli e braccialetti e scaldare le mani. Dopodiché, se il bambino non è già a pelle nuda, si procederà a svestirlo a poco a poco, cominciando dalle gambine. Il pannolino può essere slacciato o meglio ancora rimosso. Per facilitare lo scorrimento delle mani sulla pelle si consiglia l’uso di un olio vegetale di alta qualità, ad esempio di mandorle, che non sia profumato.

Per apprendere le varie tecniche di massaggio infantile, consigliamo di visitare il sito dell’AIMI (https://www.aimionline.it/).

(9) Ferber,S.G, Feldman R, Kohelet D, Kuint J, Dolberg S, Arbel E, Weller A. Massage therapy facilitates mother-infant interaction in premature infants. Infant Behavior & Development 2005; 28:74-81

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