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Cura e attenzioni amorevoli

"Nell’associazione bambini-colori è netta la distinzione tra i colori per rilassare e quelli per stimolare"

Capitolo 17 - La scelta dei colori

CATEGORIA: Cura e attenzioni amorevoli
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TEMPO DI LETTURA: 6 min

Una stanza arredata con tinte neutre e toni pastello aiuta a rilassarsi e prendere sonno più in fretta? E i colori chiari e brillanti contribuiscono al buon umore più di quelli scuri? Per gli adulti nella maggior parte dei casi è così, ma queste regole valgono anche per i più piccoli? Di quali colori conviene scegliere arredi, mobili, accessori, giocattoli e abitini, per il loro benessere, per stimolarli e influenzare positivamente anche il loro comportamento? E ci sono colori più adatti alle bambine e più adatti ai maschi?

Cominciamo col dire che i bimbi alla nascita hanno una capacità di percepire i colori scarsa o nulla. È solo dai 4-5 mesi che dimostrano di saper cogliere i differenti colori degli oggetti (16). A 5 mesi, in particolare, sono in grado di distinguere categorie di colori, cioè per esempio il rosso dal giallo o il verde dal blu, e anche sfumature dello stesso colore, per esempio diversi toni di rosso.

Da un punto di vista evolutivo, è importante che questa competenza sia acquisita nel momento in cui il bambino comincia a gattonare e a muoversi nell’ambiente, perché lo aiuta a orientarsi e a individuare potenziali minacce.

Gli esperti chiamano in causa l’evoluzione anche quando si tratta di associare particolari emozioni a dati colori (17). L’uomo ha trascorso gran parte della sua storia evolutiva all’aperto, esposto alla luce del sole, alle sfumature di blu del cielo e dell’acqua, al verde della vegetazione. Ha senso ritenere che il giallo, il blu e il verde vengano automaticamente associati a sentimenti positivi, a benessere, sicurezza e calma. Al contrario, il nero e il grigio sono i colori della notte, un tempo in cui i nostri antenati dovevano nascondersi per sfuggire ai predatori,  e sono associati alla tempesta, al cattivo tempo.

Alcuni studi indicano poi che le percezioni associate ai colori possono essere influenzate dalle condizioni atmosferiche: nei mesi invernali si tende ad apprezzare maggiormente i colori caldi, come il rosso e l’arancione, che suggeriscono una sensazione di tepore, nei mesi estivi quelli freddi, blu e verde, associati al refrigerio dell’acqua e all’ombra delle piante.

Più passano gli anni e più le preferenze di un bambino in fatto di colori e le associazioni tra colori ed emozioni sono condizionate dalle esperienze personali e dalla cultura. Una bimba di 5 anni può odiare il giallo perché le hanno detto che “i vestiti gialli le stanno male”; un bambino di 6 può amare il nero perché pratica il judo e “vuole la cintura nera” (18). Continua però a rimanere marcata la preferenza per i colori chiari e brillanti e la loro associazione con sentimenti positivi, di energia e benessere.

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Nell’associazione bambini-colori è netta la distinzione tra i colori per rilassare e quelli per stimolare. Lo sviluppo della vista nei primi anni di vita dipende in egual misura dal corretto equipaggiamento anatomico, cioè dal funzionamento degli occhi, del nervo ottico e delle aree del cervello deputate ad elaborare lo stimolo visivo, nonchè dall’esercizio come l’esposizione alla luce del sole o l’osservazione di oggetti fermi e in movimento, vicini e lontani.

Mostrare ai piccoli oggetti dai colori brillanti, invitarli a giocarci, è un utile esercizio che stimola lo sviluppo della vista e al tempo stesso desta la loro curiosità e attiva il loro interesse. Ecco perché giocattoli, sonagli e giostrine sono spesso colorati vivacemente.

Al contrario, conviene scegliere toni più neutri per le pareti della cameretta, le lenzuola e tutti gli accessori collegati con il momento della nanna, per evitare che uno stimolo visivo troppo intenso li distragga dal sonno. Il verde chiaro, il giallo e il celeste sono perfetti perchè aiutano a rilassarsi.

I più piccoli non possono esprimere preferenze personali e probabilmente non hanno neppure un colore preferito, ma lo acquisiranno col tempo e con l’abitudine, collegandolo ad esperienze positive. È probabile che proprio quello scelto per gli arredi della loro cameretta diventi nel corso degli anni il loro colore preferito.

Nella nostra società si usa scegliere abiti e accessori di colore rosa per  le femminucce e azzurro per i maschietti. È una convenzione di origine puramente culturale, senza alcun fondamento biologico, tanto è vero che pochi secoli fa era consuetudine vestire i maschi di rosa, colore che richiamava il rosso associato al coraggio e alle abilità militari, e le femmine di azzurro, per analogia con il velo della Madonna nelle rappresentazioni sacre.

La scelta di vestire le bimbe di rosa e i bimbi di azzurro appartiene quindi alla sfera delle preferenze dei genitori. Influenzerà probabilmente i gusti futuri dei piccoli in fatto di colori, ma non avrà alcun effetto sulla loro identità di genere.

(16) A. Skelton, G. Catchpole et al, “Biological origins of color categorization”, PNAS 114 (2017) pp 5545-5550

(17) M. A. Abbasi, A. Talaei et al, “The use of appropriate colors in the design of children’s rooms: A Short Review”, International Journal of Pediatrics, 2 (2014), pp 305-312

(18) C. Boyatzis, R. Varghese, “Children’s emotional associations with colors”, The Journal of Genetic Psychology, 155 (1994) pp 77-85

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