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Lo sviluppo armonico del bambino

"Il suo sistema nervoso matura, i muscoli si rafforzano e gli permettono di assumere posizioni diverse"

Capitolo 4 - I progressi motori

CATEGORIA: Lo sviluppo armonico del bambino
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Alla nascita, il bambino è privo di coordinamento motorio, fatta eccezione per i riflessi innati di cui si è già detto, e non ha la forza muscolare necessaria per sostenere il peso del capo, che deve essere attentamente sorretto quando lo si prende in braccio. Per questa ragione, bisogna evitare movimenti bruschi di scuotimento che, senza la capacità di controllo del collo, si ripercuotono sulla testa e possono provocare gravi danni al cervello e alle retine.

Devono trascorrere alcune settimane perché riesca a sorreggere la testa per qualche secondo quando è in braccio a un adulto e a sollevarla quando viene appoggiato sul pancino, in posizione prona. Nel corso delle settimane e dei mesi, gradualmente, il suo sistema nervoso matura, i muscoli si rafforzano e gli permetteranno di assumere posizioni diverse nonché compiere movimenti sempre più intenzionali. Le nuove conquiste influiscono sul suo modo di relazionarsi con ciò che lo circonda.

Verso i 3 mesi, steso nella culla, nella carrozzina o nella sdraietta, osserva incuriosito l’ambiente circostante, la giostrina o l’arco giochi e agita le braccia per riuscire a toccarli. Anche se ancora non ci riesce, i suoi sforzi stimolano lo sviluppo intellettivo e la coordinazione motoria. Quando poi li raggiunge e li tocca, e questi si muovono producendo suoni, il cervello del bambino inizia a creare i collegamenti necessari per costruire una sequenza, che poi guiderà i movimenti futuri delle sue braccia.

Verso i 4 mesi, riesce a tenere la testa sollevata e a girarla quando sente voci e suoni o per seguire i movimenti della mamma nella stanza.

Verso i 6 mesi riesce a tenere la schiena e il busto sempre più eretti e quindi a stare seduto, prima con un sostegno, in seguito in autonomia. Da questa posizione, ha modo di vedere più oggetti e nuovi spazi, ma anche di seguire i movimenti delle persone che lo accudiscono: tanti stimoli diversi, che lo incuriosiscono e lo aiutano a crescere. Da questo momento in poi, spinto dalla voglia di conoscere e scoprire, il bambino inizia le prove generali per muovere i suoi primi passi: rotola, striscia, si sposta sul sederino, gattona.

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Ogni bambino trova il suo modo per iniziare a muoversi nello spazio, sperimentando modi e stili diversi, con i propri tempi. Sono conquiste che spesso si manifestano all’improvviso, accolte dallo stupore e dalla gioia di mamma e papà. Attenzione, però, non tutti i bambini raggiungono gli stessi traguardi negli stessi tempi. La velocità del progresso è molto variabile e dipende dalla predisposizione di ogni bambino alla sperimentazione, dalle condizioni ambientali, dalle occasioni di movimento di cui gode e dall’incoraggiamento che riceve da chi si prende cura di lui.

L’OMS (14) ha pubblicato uno schema che comprende sei tappe fondamentali dello sviluppo motorio e colloca ognuna in una finestra temporale piuttosto estesa, entro la quale la maggior parte dei bambini acquisisce quella capacità. Le sei tappe sono:

  1. stare seduti senza supporto;
  2. gattonare;
  3. stare in piedi con un sostegno;
  4. camminare con l’aiuto di un sostegno;
  5. stare in piedi senza sostegno;
  6. camminare senza sostegno.

Gli intervalli temporali per raggiungere questi traguardi hanno un’ampiezza di diversi mesi e si sovrappongono. Il significato di questo schema è che non c’è una precisa età a cui un bambino deve imparare a camminare o a stare seduto da solo e non c’è neppure un ordine rigido delle acquisizioni: ci sono bambini che imparano a stare in piedi senza avere mai imparato a gattonare.

Non c’è ragione di preoccuparsi, quindi, se un bambino non sa ancora stare in piedi, mentre il figlio di amici che ha la stessa età sa già farlo. In ogni caso il pediatra, in occasione dei bilanci di salute, controllerà il bambino e capirà se dovessero essere presenti eventuali anomalie.

Quello che i genitori possono fare per incoraggiare i progressi del bambino è offrirgli, fin dalle prime settimane di vita, l’occasione di muoversi liberamente (15): quando è sveglio, e sempre sotto la supervisione di uno di loro, dovranno ad esempio favorire lo sviluppo dei muscoli del collo e delle braccia appoggiandolo a pancia in giù sul letto o su un tappeto morbido adagiato a terra. Inoltre dovranno allestire uno spazio sicuro in casa affinché egli sia libero di gattonare, attirando la sua attenzione con oggetti colorati e rumorosi per sollecitarlo a spostarsi e raggiungerli, nonché offrirgli sostegni sicuri a cui aggrapparsi nei suoi primi tentativi di sollevarsi in piedi.

Lo sviluppo della mobilità fine procede di pari passo con le altre acquisizioni: a 3 mesi un bambino è in grado di afferrare un oggetto se qualcuno glielo mette in mano e lo porta prontamente alla bocca per esplorarne la forma e la consistenza, ma lo lascia ben presto cadere quando muove le braccia.

Tra i 4 e i 6 mesi, acquista la capacità di tenere l’oggetto ben saldo e scuoterlo per produrre rumore. Tra gli 8 e i 10 mesi impara a tenere in mano e a controllare oggetti più piccoli, come bicchierini o cucchiai. I primi tentativi di mangiare da solo con il cucchiaino sono sempre alquanto goffi ma sono esercizi inevitabili per insegnare al bambino il movimento corretto. Tra i 12 e i 18 mesi impara a tenere la matita e a fare scarabocchi più o meno intenzionali su un foglio (16).

(14) WHO Multicentre Growth Reference Study Group, “WHO Motor Development Study: windows of achievement for six gross motor development milestones”, Acta Paediatrica Suppl. 450 (2006) pp 86-95

(15) K. E. Adolph e J. E. Hoch, “Motor development: Embodied, embedded, enculturated, and enabling”, Annual Review of Psychology, 70 (2019) pp 141-164

(16) G. Savelsbergh et al, “Development of Movement Co-ordination in Children: Applications in the Fields of Ergonomics, Health Sciences and Sport”, Routledge Press, 2003 pp 75-93

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