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Scegliere e utilizzare correttamente i prodotti di prima infanzia

"Potrebbe piuttosto essere più rischioso restare sempre chiuso in casa"

Capitolo 2 - I benefici di stare all'aria aperta

CATEGORIA: Scegliere e utilizzare correttamente i prodotti di prima infanzia
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Se esplorare fa bene ai bambini, esplorare l’ambiente all’aria aperta è doppiamente benefico per loro, perché l’esposizione alla luce del sole favorisce la sintesi della vitamina D, (1) importantissima per la crescita e la calcificazione delle ossa, e sincronizza i loro orari interni con il ciclo del giorno e della notte, giova all’umore, invita al gioco e al movimento. Non solo, quanto più tempo si trascorre all’aperto, tanto più basso è il rischio di contrarre infezioni respiratorie, che tendono a circolare nei luoghi chiusi e affollati.

Dopo quanti giorni può uscire di casa un neonato? Se sta bene non c’è alcuna controindicazione a uscire all’aria aperta, fin dai primi giorni di vita. Anzi, potrebbe piuttosto essere più rischioso restare sempre chiuso in casa, magari con una temperatura ambientale troppo alta o un’aria troppo secca. Se circa trent’anni fa gli esperti consigliavano di aspettare circa 20 giorni prima di uscire con il neonato, iniziando con una passeggiata di 30 minuti e aumentando poi di 15 minuti ogni giorno, oggi non esistono prescrizioni particolari, se non qualche utile regola di buon senso.

A patto di evitare uscite in condizioni estreme, è bene abituare il bambino fin da subito ad uscire di casa e a stare quotidianamente a contatto con l’aria aperta e la luce, così da garantirgli una crescita sana e numerosi vantaggi sia in termini di rilassamento che di stimoli.

Con l’abbigliamento adeguato si può uscire anche a temperature rigide. Il freddo di per sé non fa ammalare. Stesso discorso per la pioggia che, oltretutto, abbatte la presenza di inquinanti nell’atmosfera. Quando fa molto caldo, bisogna evitare le ore centrali della giornata, scegliere percorsi ombreggiati per le passeggiate e proteggere la pelle delicata del bambino dai raggi diretti del sole con abiti leggeri di colore chiaro, un po’ di crema solare, e un cappellino con la visiera, avendo l’accortezza di controllare che l’aria circoli liberamente intorno a lui e carrozzina o passeggino non si surriscaldino.

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Appurato che non esiste alcuna controindicazione che impedisca ai genitori di portare all’aperto un neonato di pochi giorni e che il rischio di ammalarsi non dipende strettamente dal clima esterno, ecco alcune raccomandazioni per una passeggiata piacevole e salutare:

  • scegliere una carrozzina confortevole, ideale per favorire il sonno del neonato e garantirgli la postura corretta.
  • preferire percorsi lontani dal traffico e dall’inquinamento. La letteratura scientifica parla chiaro: i bambini sono più vulnerabili rispetto agli adulti all’inquinamento atmosferico a causa delle loro caratteristiche fisiche (2). Hanno ad esempio attività metaboliche e tassi respiratori più elevati, tessuti e organi con elevata attività di replicazione cellulare, immaturità di tessuti, organi e sistemi (metabolico, immunitario, nervoso, riproduttivo). Anche l’altezza conta: uno studio di Global Action Plan effettuato in quattro città del Regno Unito (Londra, Manchester, Leeds e Glasgow) ha dimostrato che la statura bassa espone i bambini al 30% in più di smog per la vicinanza ai gas di scarico delle auto e alle polveri sottili, che tendono a scendere verso il basso. L’esposizione in età infantile alle polveri sottili, oltre ad avere effetti immediati sulla salute del bambino, la condiziona durante la crescita, fino all’età adulta e oltre.
    La soluzione però, non è tenere in casa i bambini. Sicuramente è buon senso tenere a casa i neonati nei giorni particolarmente inquinati, ma come abbiamo visto, stare all’aria aperta produce effetti molto benefici per la loro salute. L’ideale è fare la passeggiata in un parco o in un’area verde, perché questo può ridurre di ben due volte e mezza l’esposizione a smog e agenti inquinanti ed evitare di uscire nelle ore di punta, quando il traffico è più intenso. Non solo, nella scelta del percorso, occorre evitare le vie strette dove la circolazione dell’aria è più limitata.
  • evitare di passeggiare o sostare in luoghi troppo affollati (come i centri commerciali) poiché lì è più alta la probabilità di incontri spiacevoli con virus e batteri.
  • evitare gli sbalzi di temperatura. D’inverno è necessario assicurarsi che il neonato sia ben coperto e provvedere ad alleggerirlo una volta entrati in un ambiente riscaldato. L’ideale è vestirlo a “cipolla”, cioè a strati – di solito dal più leggero al più pesante – in modo che si possano togliere o aggiungere a seconda delle esigenze. Per sentire se la temperatura corporea è ottimale basta appoggiare un dito sul retro del collo del bambinobisogna sentire caldo, ma non ci devono essere tracce di sudore.
  • portare sempre con sé tutto l’occorrente: borsa fasciatoio con il necessario per il cambio, una copertina, un succhiotto e, se il bambino non è allattato al seno, dell’acqua ed un biberon di riserva.
  • al termine della passeggiata è buona regola lasciare fuori casa il telaio per non portare sporcizia e germi all’interno della propria abitazione.
  • ventilare la carrozzina e lavare frequentemente fodera interna e materassino.

(1) Gilchrest BA. Sun exposure and vitamin D sufficiency. Am J Clin Nutr 2008 -Holick MF. The D-lightful vitamin D for child health. JPEN J Parenter Enteral Nutr 201

(2) Air pollution and child health: prescribing clean air”, OMS 2018

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