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Approfondimenti scientifici

Il neonato in montagna: la temperatura

FOCUS: Neonato in montagna
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: Cura e attenzioni amorevoli

I consigli del pediatra

Quando si va in montagna, dobbiamo considerare che l’organismo del bambino è ancora in fase di sviluppo e che la regolazione termica (termoregolazione infantile) e la capacità di adattamento  non sono ancora mature. Quindi è fondamentale la supervisione degli adulti da cui dipende il benessere del bambino.

Ecco qualche consiglio sul benessere in montagna correlato alla temperatura.

  • È bene ricordare che la cute e gli occhi vanno sempre protetti dai raggi solari. A tal proposito è necessario far indossare gli occhiali da sole, un cappellino con visiera e indumenti tecnici che favoriscano la dispersione del calore. Inoltre si raccomanda di utilizzare una crema solare ad alta protezione (50 spf) da applicare ogni 2-3 ore sul visino e le parti scoperte.
  • In montagna bisogna prestare particolare attenzione anche al freddo poiché i bambini sono più esposti al rischio di ipotermia. È quindi fondamentale che il neonato o il lattante sia ben coperto e che indossi abiti adeguati all’altitudine. I bambini sono più  sensibili al freddo degli adulti e va considerato che il 30% del calore viene disperso dal capo. Ecco perché bisogna proteggerlo con un cappellino in cotone o in materiali naturali.

Come portare i bambini in montagna?

Si consigliano carrozzine e passeggini omologati e studiati per il terreno caratteristico degli ambienti di montagna. Per le gite più impegnative è raccomandato l’uso dello zaino omologato per garantire una corretta postura del bambino. Infatti, marsupi e fasce sono da usare con precauzione, dal momento che possono causare compressioni arteriose prolungate. Inoltre, è fondamentale fare soste ogni 45 minuti circa per far rilassare il bambino, fargli assumere una posizione diversa, allattarlo, nutrirlo, idratarlo e cambiargli il pannolino.