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Approfondimenti scientifici

Anatomia della mammella e fisiologia dell'allattamento al seno

AUTORE: Dott.ssa Alexandra Semjonova, PhD, MBA & Prof.ssa Rosaria Taverna

L’allattamento materno è considerato la modalità più naturale ed efficace per nutrire un neonato. Oltre a garantire protezione contro le infezioni, il latte materno è sterile, sempre disponibile, alla giusta temperatura e pronto all’uso. L’esperienza dell’allattamento favorisce, inoltre, un profondo legame emotivo tra madre e bambino, offrendo al neonato amore, sicurezza e un ambiente affettivo fondamentale per lo sviluppo psicofisico.

Struttura della ghiandola mammaria

La mammella è una ghiandola esocrina formata da più lobi, ciascuno dei quali è suddiviso in lobuli. L’unità funzionale dei lobuli è l’alveolo, la sede in cui viene prodotto il latte. Il latte passa dai duttuli ai dotti galattofori, che confluiscono verso il capezzolo, dove viene espulso durante la suzione.

Ogni alveolo è costituito da:

  • Cellule epiteliali (lattociti), che producono il latte

  • Cellule mioepiteliali, che lo spingono verso i dotti durante la contrazione

Tutti i lobi e i lobuli sono circondati da tessuto adiposo e separati da tessuto connettivo fibroso che funge da struttura di sostegno.
La forma del seno, la grandezza del capezzolo o eventuali leggere asimmetrie tra le mammelle non influiscono sulla capacità di allattare.

Ormoni e modificazioni durante la gravidanza

A partire dal menarca e, con maggiore intensità, durante la gravidanza, il tessuto mammario subisce modificazioni significative sotto l’effetto di diversi ormoni:

  • Estrogeni: stimolano lo sviluppo dei dotti galattofori

  • Progesterone: favorisce l’aumento di volume di alveoli e lobi

  • Prolattina: contribuisce all’ingrossamento della mammella e alla preparazione alla lattazione

Durante la gravidanza, si osserva un aumento della pigmentazione dell’areola, della dimensione del capezzolo e della visibilità dei vasi sanguigni sottocutanei, tutti segni dell’adattamento fisiologico della mammella alla funzione di allattamento.

Le fasi della lattazione

La produzione di latte materno, nota come lattazione, si suddivide in quattro fasi principali:

  1. Lattogenesi I (dalla metà della gravidanza al 2° giorno post-partum)
    Inizia la sintesi del latte, sotto controllo ormonale. In questa fase si produce colostro.

  2. Lattogenesi II (dal 3° all’8° giorno post-partum)
    Si ha un aumento significativo della produzione lattea, spesso accompagnato da ingorgo mammario. Il controllo è ancora endocrino e si completa entro 30–40 ore dopo il parto.

  3. Galattopoiesi (dal 9° giorno fino all’inizio dell’involuzione)
    La produzione di latte viene regolata principalmente da stimoli locali, in base alla frequenza e all’efficacia della suzione. Questo meccanismo di controllo autocrino segue il principio della domanda-offerta. La produzione si stabilizza intorno alla 4a–6a settimana post-partum.

  4. Involuzione (circa 40 giorni dopo l’ultima poppata)
    Inizia quando il bambino riduce le poppate o inizia l’alimentazione complementare. L’accumulo del Fattore Inibitore della Lattazione (FIL) riduce progressivamente la produzione.

Ruolo degli ormoni nel mantenimento dell’allattamento

Dopo il parto, i livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono rapidamente, permettendo alla prolattina e all’ossitocina di assumere un ruolo centrale:

  • Prolattina: stimola le cellule epiteliali dell’alveolo a produrre latte. Ha un andamento circadiano, con valori più elevati durante la notte. Allattare di notte favorisce, quindi, una maggiore produzione di latte.

  • Ossitocina: induce la contrazione delle cellule mioepiteliali intorno agli alveoli, favorendo il flusso del latte verso il capezzolo (riflesso di eiezione). La sua secrezione è stimolata da contatti fisici, emozioni positive, coccole e carezze, ma può essere inibita da stress, dolore, nicotina o alcol.

Fattore Inibitore della Lattazione (FIL)

Il FIL è una sostanza prodotta localmente dagli alveoli che regola la produzione del latte. Quando il seno non viene svuotato regolarmente, il FIL si accumula e inibisce la sintesi lattea. Solo una rimozione frequente ed efficace del latte – tramite poppate regolari, spremitura manuale o uso del tiralatte – può contrastare questa inibizione e mantenere una produzione adeguata.

L’allattamento al seno è un processo complesso, regolato da un sofisticato sistema anatomico e ormonale. Comprendere il funzionamento della mammella e le fasi della lattazione aiuta a favorire un allattamento efficace, duraturo e sereno.