Skip to content

Approfondimenti scientifici

Anatomia della mammella e fisiologia dell'allattamento al seno

FOCUS: Allattamento
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: Il giusto nutrimento fin dalla nascita

L’allattamento materno, è considerato il modo più naturale di alimentare i neonati: protegge il neonato dalle infezioni, è privo di germi pericolosi, è a portata di mano e sempre pronto all’uso.
Al seno, il bambino trova l’amore e la sicurezza necessari per un corretto sviluppo psicofisico. Allattando la mamma, prende coscienza del legame profondo con suo bambino e di quanto il suo bambino dipenda da lei: è un modo per accudirlo, confortarlo e fargli percepire quanto grande è il suo amore.

La mammella è una ghiandola esocrina organizzata in lobi, a loro volta costituiti da lobuli, la cui unità fondamentale è l’alveolo, all’interno del quale viene prodotto il latte, che viene riversato nei duttuli enei dotti galattofori, che si aprono sul capezzolo.

L’alveolo, la “centrale del latte”, è costituito da due tipi di cellule (cellule epiteliali o lattociti e cellule mioepiteliali). I lobi e i lobuli sono circondati da tessuto adiposo, separati tra loro e sostenuti da tessuto connettivo fibroso di sostegno.

La forma del capezzolo, le dimensioni e forma del seno, ed eventuale presenza di modeste asimmetrie della mammella, non hanno influenza sulla capacità di allattare.

Dopo il parto, il corpo della mamma inizia a preparare una combinazione unica di ingredienti che daranno al suo bambino il miglior inizio per sviluppare un corpo sano.

La lattazione materna si suddivide in diverse fasi:

  • lattogenesi I (da metà gravidanza fino al 2° giorno dopo il parto): inizia la sintesi del latte, la produzione del latte è sotto controllo endocrino
  • lattogenesi II (dal 3° all’8° giorno): inizia la produzione abbondante di latte (normalmente sono necessarie 30-40 ore dopo il parto), il seno è caldo e turgido (mammella piena di latte), la produzione del latte è ancora sotto controllo endocrino
  • galattopoiesi (dal 9° giorno all’inizio dell’involuzione: cosa vuol dire l’inizio dell’involuzione?): la produzione del latte è regolata dalla suzione del bambino e dallo svuotamento del seno ed è sotto controllo locale autocrino (meccanismo della domanda- offerta). Normalmente la produzione di latte si adatta alle esigenze del bambino e si stabilizza intorno alle 4-6 settimane (calibrazione). La dimensione del seno si riduce tra il 6° e il 9° mese dopo il parto
  • involuzione (circa 40 giorni dopo l’ultima poppata): quando si introducono nella dieta del lattante cibi diversi dal latte (alimentazione complementare), l’accumulo di peptidi inibitori la produzione del latte (Feedback Inhibitor Factor – FIL) riduce via via la produzione.

Fin dalla prima mestruazione (menarca) e successivamente dall’inizio della gravidanza, gli ormoni agiscono sul tessuto ghiandolare in modo diverso: gli estrogeni stimolano la crescita del sistema dei dotti galattofori; il progesterone aumenta le dimensioni degli alveoli e dei lobi; la prolattina favorisce l’aumento di volume della mammella. Anche i vasi sanguigni sottocutanei diventano visibili perciò aumenta la pigmentazione e la grandezza dell’areola e del capezzolo.

Dopo il parto, avviene una riduzione dei livelli di estrogeni e di progesterone e un aumento della prolattina, che agisce sulle cellule epiteliali dell’alveolo stimolando la produzione del latte, e dell’ossitocina, che agisce sulle cellule  mioepiteliali che circondano l’alveolo, che si contraggono e spingono il latte verso il capezzolo (riflesso ossitocinico o riflesso di eiezione del latte). La prolattina, che induce un senso di rilassamento nella madre, ha un ritmo circadiano ed è più alta di notte, per cui allattare di notte consente una maggiore produzione di questo ormone.

L’ossitocina è prodotta in maggiore quantità a seguito di stimoli visivi, tattili, uditivi, psicologici associati al bambino (coccole e carezze) e se la madre è in una situazione tranquilla, mentre la sua secrezione è inibita da dolore, stress, disagio psico-fisico nonché da nicotina e alcol. Esiste poi un terzo fattore importante sulla regolazione della produzione di latte, il Fattore di Inibizione della Lattazione (FIL): prodotto localmente dalle cellule alveolari fa diminuire la produzione di latte quando la mammella è troppo piena. Solo la rimozione del latte, grazie a poppate efficaci e frequenti o con la spremitura manuale o l’uso di un tiralatte, può ripristinare la produzione del latte.