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Approfondimenti scientifici

Il sonno e il pianto

FOCUS: Il sonno
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: La salute, il bene più prezioso

il sonno del neonato e il pianto

Tanti neonati, al passaggio del sonno, svegliandosi piangono. Molti esperti suggeriscono di non far trascorrere tanto tempo prima di prendere in braccio un neonato che piange, perché in questo modo smetterà più facilmente di farlo, prima di entrare in un’ansia tale che poi occorrerà molto tempo per acquietarsi.

Una risposta tempestiva al pianto influisce inoltre sul legame di fiducia che instaurerà con i genitori o con chi se ne prenderà cura. Il feto vive per nove mesi nella pancia della mamma, e dopo la sua nascita ha bisogno di sentire il calore della mamma, il suo odore, il battito del suo cuore e il contatto continuo e costante soprattutto nei primi quattro mesi di vita.  E questa molto spesso è esattamente la ragione per cui tanti bambini nei primissimi mesi di vita piangono continuamente; il sentirsi lontano dalla mamma li fa sentire persi e indifesi ed attuano l’unico meccanismo di difesa che hanno per attirare attenzione: il pianto.

Molte mamme non capiscono il perché di questi pianti e si sorprendono quando, prendendo in braccio il bambino, si rendono conto che solo allora si calma. Erroneamente, il fatto che il bimbo smetta di piangere quando viene preso in braccio viene molto spesso confuso con un vizio o un capriccio, ma in questo periodo i vizi e capricci non esistono, sono bisogni irrinunciabili dei bambini!

Uno stile di accudimento nei primi mesi di vita, improntato al contatto costante tra genitori e bambini, favorisce lo sviluppo dell’indipendenza e dell’autonomia. Il contatto quindi, come l’allattamento, prendere in braccio un neonato e farlo addormentare, lo renderà meno nervoso, più sicuro e non sarà costretto a dover urlare e piangere per richiamare a sé la mamma. Eviterà inoltre di entrare in uno stato di paura.