Approfondimenti scientifici
Tummy time soft
Si consiglia la posizione sulle ginocchia del genitore che permette di sfruttare la capacità del neonato di imitare i gesti della mamma. Il funzionamento dei neuroni specchio consente al bambino di imitare le espressioni facciali già dalle prime settimane di vita. Questa imitazione, anche se non pienamente cosciente, non è un riflesso poiché viene ricordata dal bambino. Il bambino coglie spontaneamente, senza esserne consapevole, i piccoli gesti della mamma e li ripropone. La sua intenzione, viene comunicata continuamente e i neuroni specchio creano la sintonizzazione affettiva necessaria per un funzionale sviluppo del bambino. Questo esercizio consente contemporaneamente anche il sollevamento del capo, rinforzando i muscoli del collo e della schiena.
Posizionare il neonato sul torace e parlare con lui è un esercizio di Tummy Time molto piacevole che può contribuire allo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo del bambino, oltre a rinforzare il legame affettivo con i genitori. Parlare con il neonato è estremamente importante per il suo sviluppo cognitivo, linguistico e socio-emotivo. Anche se potrebbe sembrare che il neonato non capisca le parole, l’interazione verbale è fondamentale per stimolare il suo sviluppo e per costruire un legame affettivo forte.
Curiosità sui neuroni a specchio
I neuroni a specchio sono stati scoperti e studiati per la prima volta da un team di ricercatori guidato dal neuroscienziato italiano Giacomo Rizzolatti presso l’Università di Parma negli anni ’90. I neuroni a specchio sono una rete di neuroni interagenti, distribuiti in varie zone cerebrali, che hanno la straordinaria proprietà di permettere al neonato di riprodurre schemi motori, comportamentali e stati emozionali osservati in altri soggetti. Durante le ricerche sulla corteccia premotoria di cuccioli di scimmie, il team di ricercatori ha osservato che alcuni neuroni si attivavano sia quando la scimmia eseguiva un’azione, sia quando osservava un’altra scimmia o un essere umano eseguire la stessa azione. Questa scoperta ha portato all’identificazione dei neuroni a specchio e ha avuto importanti implicazioni per la comprensione dei meccanismi neurali coinvolti nell’imitazione, nell’apprendimento e nel benessere cognitivo emozionale e comportamentale.
Carl Gustav Jung fu il primo a descrivere il concetto “riflesso a specchio” ovvero il riconoscimento di sé nell’immagine riflessa , sostenendo che quando il bambino si osserva in uno specchio, inizialmente può non comprendere che l’immagine di riflesso sia la sua, ma poi acquisisce una conoscenza che gli permette di riconoscerla come propria, creando una relazione con essa. Il suo cervello elabora un’immagine piacevole che conseguentemente rende il bambino gioioso. È per questo motivo che al bambino piace sorridere allo specchio. Continuando guardare il proprio riflesso il bambino osserva i propri movimenti, le espressioni facciali e le reazioni che gli aiutano a comprendere meglio se stesso e il proprio corpo.
Cambiare la posizione del neonato può contribuire al suo rilassamento muscolare e al suo benessere generale. Consente di stimolare il suo sviluppo motorio, di evitare la compressione prolungata delle stesse aree del corpo. Posizionare il neonato sulle gambe della mamma aiuta il neonato in quanto la curvatura della sua schiena assumerà una posizione fisiologica e il neonato ridistribuirà la sua pressione muscolare in modo equilibrato.
Le posizioni assunte dal bambino e il suo sviluppo motorio
Lo sviluppo motorio e psicomotorio inizia sin dalla nascita e rappresenta un processo graduale attraverso il quale il neonato acquisisce sempre più controllo e abilità nel movimento e nel coordinamento, nel sostenere la testa, sostenersi con le mani e con il busto, successivamente rotolare e fare pivoting per poi strisciare e/o gattonare… per poi stare seduto.
Mettere il neonato e lattante seduto o obliquo prima del tempo fisiologico porta il peso del corpo a premere sulla parte bassa della schiena. Il neonato sarà così obbligato a curvarsi e questo impedirà un movimento estremamente importante per lui: piegare le gambette a piacimento. Intorno al terzo mese, sono molte le mamme che iniziano a usare il passeggino oppure a mettere il neonato in posizione obliqua, sorretto da cuscini. In realtà, potrebbe essere ancora un po’ prematuro, secondo la regola di non imporre al bambino piccolo una posizione per cui non è ancora pronto dal punto di vista strutturale. Può essere veramente utile utilizzare la carrozzina dalla nascita fino almeno 4-5 mese e far stare il bambino in posizione orizzontale, sdraiato su un piano/materassino sicuro, permettendo l’accudimento e il benessere fisico.
Alcuni lattanti potrebbero avere un controllo precoce della muscolatura della schiena e del collo e quindi tendono a stare seduti presto. Il primo obiettivo è quello di tenere il capo eretto, traguardo che in genere si raggiunge verso la fine del primo trimestre. Ma la tonicità dei muscoli del collo e del tronco va via via migliorando, fino a coinvolgere la parte bassa della schiena (attorno al sesto mese), cosa che gli permetterà prima di star seduto e poi in piedi. È fondamentale evitare di forzare il bambino in posizioni che potrebbero mettere a rischio la sua sicurezza o il corretto sviluppo della sua colonna vertebrale. Bisogna sempre assicurarsi che la colonna vertebrale del lattante non assuma posizioni scomode o innaturali mentre è seduto. Mantenere una postura adeguata è cruciale per evitare problemi futuri di postura e di sviluppo muscolare.