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Approfondimenti scientifici

Toccare la sabbia, sentire l’acqua, ascoltare il mare: l’estate come stimolo multisensoriale per lo sviluppo

AUTORE: Dott.ssa Alexandra Semjonova
FOCUS: Benessere in estate

Durante il periodo estivo, l’ambiente marino offre un contesto ricco di stimoli multisensoriali, capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo neuropsicologico dell’individuo, in particolare nei primi anni di vita. L’esperienza vissuta in prossimità del mare si configura come un vero e proprio laboratorio naturale, dove la persona può confrontarsi con stimoli sensoriali variegati e complessi.

La letteratura neuroscientifica contemporanea evidenzia l’importanza dell’integrazione multisensoriale nello sviluppo del sistema nervoso centrale, indicando come ambienti ricchi di stimoli tattili, uditivi e propriocettivi favoriscano la neuroplasticità e il potenziamento delle competenze cognitive, motorie ed emotive (Kaplan, 1995).

 

La sabbia come stimolo tattile e motorio

Il contatto diretto con la sabbia stimola i meccanocettori cutanei (dischi di Merkel, corpuscoli di Meissner, Pacini e Ruffini), favorendo lo sviluppo delle abilità sensoriali sia fini che grossolane. In età evolutiva, il gioco sulla sabbia favorisce la discriminazione tattile, la coordinazione occhio-mano e la consapevolezza corporea “body awareness”.

Studi in ambito di terapia occupazionale hanno dimostrato che esperienze tattili ricche e non strutturate, come la manipolazione della sabbia, contribuiscono alla maturazione dell’integrazione sensoriale e alla regolazione del sistema limbico. Questi processi migliorano la gestione dello stress e le risposte comportamentali (Shonkoff & Phillips, 2000).

L’acqua e il movimento: stimoli per la maturazione motoria

Anche l’interazione con l’acqua apporta benefici significativi. Il suo movimento intorno al corpo del neonato o del bambino agisce come stimolo sensoriale dinamico, promuovendo la consapevolezza corporea e cinestesica. Tali stimoli favoriscono comportamenti posturali spontanei e attivano circuiti cerebellari e cortico-spinali coinvolti nel controllo del movimento, contribuendo alla maturazione del sistema motorio.

Il suono del mare: un rumore bianco naturale

Nel neonato, l’ascolto del suono ritmico delle onde marine può avere effetti neurofisiologici particolarmente benefici. Il suono del mare, caratterizzato da basse frequenze e da una ripetitività costante, rientra nella categoria dei cosiddetti rumori bianchi, noti per la loro capacità di calmare e favorire il rilassamento. Questo tipo di stimolazione uditiva funge da input ipnotico in grado di sincronizzare i ritmi biologici del neonato, migliorando la qualità del sonno e contribuendo alla regolazione del sistema nervoso autonomo, ancora in fase di maturazione nei primi mesi di vita (Loewy et al., 2013).

 

Secondo la Teoria della Neuroestetica Naturale (Kaplan & Berman, 2010), l’ambiente naturale stimola le reti cerebrali deputate all’attenzione involontaria e alla rigenerazione cognitiva. Il paesaggio marino, con i suoi elementi armonici – luce solare, colori tenui, suoni organici – favorisce la defocalizzazione dell’attenzione volontaria e il recupero delle funzioni esecutive.
Anche semplici azioni come toccare la sabbia con i piedini o percepire il movimento dell’acqua lungo il corpo attivano circuiti cerebrali complessi, sostenendo la maturazione motoria e la consapevolezza del corpo.

 

L’ambiente marino come spazio terapeutico ed educativo

L’esperienza sensoriale estiva può essere interpretata come un atto terapeutico spontaneo, capace di migliorare non solo lo sviluppo neuropsicologico, ma anche il benessere mentale. L’utilizzo consapevole dell’ambiente marino come spazio educativo e terapeutico apre prospettive promettenti per:

  • L’educazione all’aperto (outdoor education)
  • La riabilitazione sensoriale
  • Le terapie occupazionali

Interventi mirati in contesti naturali si sono dimostrati efficaci nel trattamento dei disturbi dell’integrazione sensoriale, nella promozione della mindfulness infantile e nello sviluppo delle competenze socio-emotive di bambini e adolescenti (White-Traut, 2002).

Clemo HR, Keniston LP, Merideith MA. Structural Basis of Multisensory Processing: Convergence. In: Murray MM, Wallace MT, editors. The Neural Basis of Multisensory Processes. World Health Organization. Integrating Early Childhood Development (ECD) activities into Nutrition Programmes in Emergencies. Why, What and How.

Eliot, L. What’s Going On in There? How the Brain and Mind Develop in the First Five Years of Life. New York, NY: Bantam Books; 1999.

Kaplan, R. (1995). The restorative benefits of nature: Toward an integrative framework. Journal of Environmental Psychology.

Kaplan, S., & Berman, M. G. (2010). Directed attention as a common resource for executive functioning and self-regulation. Perspectives on Psychological Science.

Kolb, B. Brain and behavioural plasticity in the developing brain: Neuroscience and public policy. Paediatr Child Health. Dec 2009.

Loewy, J., Stewart, K., Dassler, A. M., Telsey, A., & Homel, P. (2013). The effects of music therapy on vital signs, feeding, and sleep in premature infants. Pediatric.

Shonkoff, J. P., & Phillips, D. A. (Eds.). (2000). From neurons to neighborhoods: The science of early child development.

White-Traut, R. C., Nelson, M. N., Silvestri, J. M., et al. (2002). Effect of auditory, tactile, visual and vestibular intervention on length of stay, alertness, and feeding progression in preterm infants. Dev Med Child Neurol.

White-Traut, R. C., Schwertz, D., McFarlin, B., Kogan, J. (2009). Salivary cortisol and behavioral state responses of healthy newborn infants to tactile-only and multisensory interventions. J Obstet Gynecol Neonatal Nurs.