Approfondimenti scientifici
Quando il bambino non dorme
Le difficoltà del sonno nei bambini sono tra quelle più riferite dai genitori ai pediatri e hanno conseguenze negative, sia sul contesto familiare sia sul bambino. Sono spesso fonte di stress famigliare e di effetti negativi per la relazione madre-bambino; per esempio, i dati indicano che aumentano i pensieri, contribuendo ad attivare comportamenti di attaccamento genitoriale disorganizzato. Nel bambino sono correlati a cali prestazionali, alterazioni dell’umore e disturbi delle funzioni cognitive.
La diagnosi di insonnia in età pediatrica non viene emessa al di sotto dell’età dei sei mesi, data la presenza del sonno polifasico nei neonati e considerando che i risvegli notturni multipli sono del tutto fisiologici nei primi mesi di vita. Tuttavia, intorno ai sei mesi i bambini tendono a sviluppare un sonno più consolidato e acquisiscono la capacità di “dormire di notte”.
I bambini che non sviluppano un pattern di sonno in tal senso potrebbero essere candidati a sviluppare un problema di insonnia. L’importanza di una diagnosi precoce dell’insonnia nel bambino è sottolineata dagli studi che mostrano che i problemi di sonno durante il primo anno di vita, se non trattati, tendono a persistere. Il sonno è fondamentale per lo sviluppo cerebrale dei bambini, soprattutto durante la fase non R.E.M., quella in cui si sogna, in cui si consolidano le memorie e gli apprendimenti.
Le conseguenze della mancanza di sonno nei neonati, lattanti e bambini piccoli generalmente sono:
- irritabilità
- cattivo umore
- incapacità di stare da soli
- dipendenza dalle persone
- bisogno di stare sempre in braccio
- pianto frequente
Il sonno è una componente fisiologica essenziale della salute e del benessere, sia dei bambini sia degli adulti. Le raccomandazioni della National Sleep Foundation per il sonno nell’infanzia indicano un range da 16 a 18 ore al giorno per i neonati, fino a 12-14 ore al giorno per i bambini da 1 a 3 anni. Il sonno insufficiente nei bambini più grandi sembra avere effetti negativi sullo sviluppo cognitivo, sulla regolazione dell’umore, e sulla salute in generale.