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Approfondimenti scientifici

Parto estivo: massimizzare salute e comfort materno fetale

AUTORE: Dott.ssa Maria Vicario
FOCUS: Famiglia e maternità

La stagione estiva offre un contesto ambientale unico che, se gestito in modo consapevole, può favorire diversi aspetti dell’esperienza perinatale, contribuendo positivamente alla salute materno-fetale. L’innalzamento delle temperature, l’adattamento dello stile di vita e le naturali variazioni endocrine legate alla stagionalità rappresentano fattori dinamici capaci di interagire in modo articolato, ma potenzialmente armonico, con la fisiologia della gravidanza.

La presente trattazione analizza in chiave proattiva la letteratura scientifica relativa al parto nei mesi estivi, con particolare attenzione alla termoregolazione materna, all’organizzazione dell’assistenza clinica, al comfort psicofisico e agli esiti neonatali.

Impatto delle alte temperature sulla gravidanza

Il parto, evento fisiologico per eccellenza, è influenzato da molteplici determinanti ambientali, biologiche e psicosociali. In tale contesto, la stagionalità ostetrica emerge come ambito di crescente interesse scientifico: l’estate, con le sue specificità climatiche, rappresenta un’opportunità per promuovere una gestione ostetrica più personalizzata, orientata alla prevenzione e al benessere globale.

Durante la gravidanza, il corpo femminile mostra una straordinaria capacità di adattamento termico, grazie alla vasodilatazione periferica, all’aumento della sudorazione e alla modulazione del metabolismo basale. Tali meccanismi, particolarmente sollecitati nei mesi estivi, richiedono un adeguato supporto attraverso semplici strategie educazionali, che possono tradursi in un’ottimale regolazione termica e un miglior comfort materno.  

Pianificazione ostetrica nei mesi caldi

Le evidenze attuali (Kuehn & McCormick, 2017) sottolineano l’importanza di pianificare l’assistenza ostetrica in relazione ai cambiamenti termici ambientali. Alcuni studi osservazionali suggeriscono che le giornate molto calde (>35°C) siano associate a una maggiore attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, fenomeno che – se ben monitorato – può essere affrontato attraverso misure preventive efficaci come il riposo termico, la corretta idratazione e il rafforzamento del follow-up clinico.

Le moderne sale parto climatizzate, progettate per offrire stabilità termica e comfort sensoriale, contribuiscono a ottimizzare la percezione del dolore e a migliorare l’efficacia delle tecniche analgesiche. Inoltre, ambienti assistenziali termicamente controllati favoriscono una gestione emodinamica ottimale anche nei contesti più complessi del postpartum.

 

Idratazione e alimentazione estiva

Sul piano idro-elettrolitico, l’estate invita a un’attenta valorizzazione dell’idratazione fisiologica, elemento cardine per sostenere la perfusione uteroplacentare e favorire il benessere materno-fetale. L’assunzione regolare di liquidi, associata a una dieta ricca in micronutrienti e antiossidanti stagionali, rappresenta una strategia semplice ma altamente efficace per mantenere l’equilibrio omeostatico anche nei climi più caldi.

Anche il neonato, grazie alla sua straordinaria plasticità adattativa, trae beneficio da un ambiente estivo adeguatamente gestito. Alcune evidenze suggeriscono un aumento della bilirubinemia fisiologica nei mesi estivi, condizione facilmente controllabile attraverso una precoce promozione dell’allattamento e un’educazione mirata dei genitori alla gestione del microclima domestico e dell’idratazione neonatale.

Benessere psico-fisico e ritmo circadiano

Infine, la stagione estiva – associata a giornate più lunghe, maggiore esposizione alla luce naturale e possibilità di attività motoria all’aperto – può avere effetti positivi sul tono dell’umore materno e sul ritmo circadiano, favorendo il rilascio di serotonina e melatonina e sostenendo un’esperienza gravidica armoniosa.

 

Meccanismi fisiologici dell’aumentata percezione del calore

Durante la gravidanza, l’organismo materno attiva meccanismi fisiologici complessi per sostenere la crescita del bambino. Ecco perché molte future mamme percepiscono più calore anche in ambienti freschi:

  • Aumento della temperatura basale: nei primi mesi, l’ormone progesterone induce un lieve innalzamento della temperatura corporea.
  • Maggior afflusso di sangue: per nutrire e ossigenare il feto, il volume sanguigno aumenta, intensificando il lavoro cardiaco e generando una sensazione di calore cutaneo.
  • Attivazione della sudorazione: il corpo si adatta favorendo la dispersione del calore e l’eliminazione di tossine, rendendo la pelle più reattiva.
Indicazioni pratiche per la gestione estiva della gravidanza

Per favorire il benessere materno-fetale durante l’estate, è raccomandabile seguire alcune strategie basate sull’evidenza:

  • Mantenere un ambiente termicamente favorevole (temperatura tra 20°C e 24°C, umidità relativa 40–60%) in casa e nei luoghi di permanenza prolungata.
  • Evitare l’esposizione solare diretta nelle ore centrali della giornata (11:00–17:00), prediligendo ambienti ombreggiati e ventilati.
  • Indossare indumenti traspiranti e ipoallergenici, preferibilmente in fibre naturali (cotone, lino), per facilitare la dispersione del calore corporeo.
  • Assumere almeno 2,5–3 litri di liquidi al giorno, preferibilmente acqua a basso residuo fisso, integrando con soluzioni orali ricche di elettroliti in caso di sudorazione profusa.
  • Seguire un’alimentazione ricca di frutta e verdura fresca di stagione, che apportano vitamine, antiossidanti e sali minerali essenziali.
  • Limitare il consumo di bevande zuccherate, caffeina e alimenti iperproteici nelle ore calde, poiché possono aumentare la termogenesi.
  • Mantenere un’attività motoria moderata e regolare, preferendo orari freschi (mattino o sera), con attività come camminata, nuoto o ginnastica dolce prenatale, che favoriscono la circolazione e riducono l’edema declive.
  • Privilegiare ambienti climatizzati o all’aperto ma ombreggiati, evitando sforzi prolungati o eccessivi.
  • Eseguire controlli prenatali con regolarità, con attenzione particolare alla pressione arteriosa, peso corporeo, battito cardiaco fetale e dinamica uterina.
  • Rilevare e annotare eventuali segnali precoci di attivazione uterina (contrazioni ritmiche, sensazione di tensione pelvica) e discuterli tempestivamente con il team ostetrico.
  • Utilizzare calendari idrici e di monitoraggio dei movimenti fetali per favorire la consapevolezza materna e il coinvolgimento attivo nella gestione della gravidanza.
  • Promuovere momenti di rilassamento, mindfulness o respirazione guidata, che favoriscono l’equilibrio neurovegetativo e riducono la percezione dello stress ambientale.
  • Mantenere una rete di supporto familiare e professionale, con possibilità di consulto ostetrico o psicologico anche a distanza, ove necessario.

American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG). Optimizing postpartum care. Committee Opinion No. 736, 2018.

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Kuehn L, McCormick S. Heat exposure and maternal health: A systematic review. Environ Res. 2017;156:730–740.

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