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Approfondimenti scientifici

Il ruolo del cingolo scapolare nello sviluppo motorio precoce

AUTORE: Dott.ssa Monica Napolitano
FOCUS: Sviluppo del neonato

Lo sviluppo motorio precoce è un processo complesso e orchestrato, che dipende da una molteplicità di fattori neurofisiologici, biomeccanici e ambientali. Tra le strutture chiave coinvolte in tale processo, il cingolo scapolare gioca un ruolo determinante nella maturazione delle competenze posturali e motorie nei primi mesi di vita. Comprendere le dinamiche funzionali del cingolo scapolare e il suo contributo allo sviluppo motorio globale permette non solo una migliore osservazione clinica, ma anche l’implementazione di strategie di intervento efficaci nei contesti riabilitativi e preventivi.

Il cingolo scapolare, noto anche come cintura scapolare, è l’insieme osteoarticolare e muscolotendineo che collega gli arti superiori al tronco. Anatomicamente, è costituito da due strutture ossee principali: la clavicola e la scapola. Queste si articolano rispettivamente con lo sterno (articolazione sterno-clavicolare) e con l’omero (articolazione gleno-omerale), formando una struttura sospesa ma estremamente mobile, in grado di adattarsi dinamicamente alle esigenze motorie.

La mobilità del cingolo scapolare è resa possibile e finemente regolata da un ampio complesso di muscoli, tra cui il trapezio, il romboide, il dentato anteriore, l’elevatore della scapola e il gran dorsale. Questo sistema muscolare, in sinergia con il sistema nervoso centrale, consente non solo movimenti raffinati degli arti superiori, ma anche un fondamentale contributo al controllo posturale.
Nel neonato, il cingolo scapolare svolge una funzione essenziale nello sviluppo del controllo tonico-posturale. Nei primi mesi di vita, infatti, l’arto superiore è ancora in fase di maturazione, con schemi motori prevalentemente riflessi e movimenti grossolani. Il rafforzamento dei muscoli scapolari e la progressiva stabilizzazione di questa struttura permettono una migliore organizzazione tonica del tronco, favorendo così il passaggio da posture passive a movimenti attivi e volontari.

Il cingolo scapolare agisce dunque come un ponte biomeccanico e neurologico tra la parte assiale del corpo (tronco e testa) e l’estremità superiore. Questa funzione è cruciale per l’acquisizione di abilità motorie come il reaching (allungamento del braccio per afferrare oggetti), il rotolamento, e successivamente il gattonamento e il mantenimento della stazione seduta.

Supine sleep e maturazione del cingolo scapolare

Accanto a queste dinamiche motorie attive, è fondamentale considerare anche il ruolo del riposo nello sviluppo neuro-motorio, in particolare la posizione supina durante il sonno nel primo anno di vita. Le evidenze scientifiche e le raccomandazioni delle principali società pediatriche internazionali (come l’AAP – American Academy of Pediatrics) sottolineano l’importanza che il neonato dorma e riposi in posizione supina, ovvero sdraiato sulla schiena, fino almeno ai 12 mesi di età.

Questa indicazione non è solo una misura preventiva contro la SIDS (Sindrome della morte improvvisa del lattante), ma ha anche implicazioni significative per lo sviluppo neuromotorio armonico. La posizione supina durante il sonno garantisce al cingolo scapolare un rilassamento fisiologico, impedendo l’instaurarsi di compensi muscolari e asimmetrie posturali dovute a posture mantenute troppo a lungo in decubito ventrale o laterale. Inoltre, la distribuzione equilibrata del carico sul dorso durante il riposo notturno consente una migliore modulazione del tono posturale di base e protegge l’integrità muscolo-articolare della regione scapolo-toracica.

La posizione prona come stimolo biomeccanico e neuromotorio

La posizione prona rappresenta un contesto privilegiato per lo sviluppo del cingolo scapolare. Nei primi mesi, il bambino, posto a pancia in giù, comincia a sollevare la testa e il torace grazie all’attivazione dei muscoli estensori del collo e della schiena. In questa fase, il cingolo scapolare inizia a stabilizzarsi grazie alla co-contrazione dei muscoli scapolari e toracici, che permette una progressiva maturazione del controllo posturale del tratto cervicale e del tronco superiore.

Tra le pratiche più efficaci per stimolare attivamente queste competenze vi è il tummy time, ovvero il tempo trascorso quotidianamente in posizione prona durante i periodi di veglia e sotto supervisione. Questa attività, se introdotta precocemente (già dalle prime settimane di vita, per brevi sessioni), consente al neonato di esplorare attivamente il proprio corpo e lo spazio, attivando le catene cinetiche posteriori e favorendo lo sviluppo simmetrico della muscolatura scapolare, cervicale e dorsale. Inoltre, il tummy time stimola la propriocezione, migliora l’integrazione sensoriale e contribuisce alla prevenzione delle plagiocefalie posizionali.
Con il tempo, il bambino sviluppa un miglior controllo scapolo-toracico e può iniziare a usare le braccia per sostenersi, spingere e spostarsi. Questo processo si manifesta tipicamente tra il 3° e il 6° mese di vita, segnando il passaggio da una condizione di dipendenza posturale a una progressiva autonomia motoria.

Tali competenze sono fondamentali per costruire le basi neuromotorie che permetteranno, nei mesi successivi, l’acquisizione del giro da prono a supino, del gattonamento e infine della stazione eretta. Il rafforzamento del cingolo scapolare si configura quindi come un precursore biomeccanico indispensabile per l’evoluzione verso una mobilità indipendente e funzionale.

Strategie per favorire lo sviluppo

Sostenere lo sviluppo del cingolo scapolare richiede un approccio integrato, che tenga conto della stimolazione neuromotoria mirata, della qualità dell’ambiente circostante e del rispetto delle tappe fisiologiche individuali. È essenziale che le esperienze motorie proposte al neonato siano calibrate sul suo livello di maturazione neuromotoria, evitando sia stimolazioni precoci eccessive, sia un’eccessiva passività ambientale.

Tra le strategie evidence-based più efficaci si includono:

Ambiente motorio ricco e vario

La qualità dell’ambiente è determinante per offrire opportunità di movimento spontaneo e auto-esplorazione. È importante predisporre superfici sicure, né troppo rigide né eccessivamente soffici (come tappetoni o materassini da attività), che permettano una buona percezione del corpo in relazione al piano d’appoggio. Oggetti di interesse sensoriale (colorati, rumorosi, con diverse texture) dovrebbero essere posizionati in modo da stimolare il reaching, il rotolamento e la rotazione del capo. Il continuo adattamento del bambino a questi stimoli facilita l’integrazione sensoriale e promuove la motricità intenzionale.

Interazione tattile e propriocettiva

Il massaggio infantile, così come la stimolazione passiva e attiva degli arti superiori, sono strumenti preziosi per favorire la presa di coscienza corporea, la maturazione del tono muscolare e la regolazione sensoriale. Queste pratiche, se integrate in un contesto relazionale empatico e rispettoso dei segnali del neonato, contribuiscono al consolidamento delle mappe corporee corticali, potenziando la risposta motoria e il senso di sicurezza. Inoltre, la stimolazione propriocettiva attraverso lievi pressioni, mobilizzazioni dolci e variazioni posturali facilita il reclutamento dei muscoli scapolari e toracici.

Utilizzo consapevole di supporti ergonomici

In alcune fasi, l’uso di supporti ergonomici progettati per il contenimento fisiologico può essere utile per favorire un allineamento posturale ottimale e una transizione sicura verso la posizione prona. Questi dispositivi, se utilizzati correttamente e in modo temporaneo, possono facilitare l’attivazione del cingolo scapolare, offrendo al neonato una sensazione di sicurezza e stabilità che promuove il movimento spontaneo. Un valido supporto per l’introduzione sicura e progressiva del tummy time è l’utilizzo del Welcome Pod®, un dispositivo ergonomico progettato per rispettare la fisiologia del neonato e accompagnare le prime fasi dello sviluppo motorio. Il Welcome Pod favorisce una transizione graduale alla posizione prona, offrendo contenimento e sostegno ai segmenti corporei ancora immaturi. In particolare, la sua forma favorisce l’allineamento del cingolo scapolare e pelvico, facilitando l’attivazione muscolare in modo equilibrato e riducendo l’insorgenza di compensi posturali.

Il supporto del corretto sviluppo del cingolo scapolare significa creare le condizioni ambientali e relazionali ideali per lo sviluppo spontaneo, rispettoso e armonioso del movimento. Ogni proposta deve essere adeguata alla finestra di sviluppo del bambino, rispettando i suoi tempi, le sue competenze emergenti e il suo bisogno di relazione affettiva, base insostituibile per ogni apprendimento motorio e sensoriale.

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