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Approfondimenti scientifici

Il neonato al mare: spiaggia, bagno e protezione

FOCUS: Neonato in estate
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: Cura e attenzioni amorevoli

Articolo creato sulla base delle RACCOMANDAZIONI DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA

  1. Da che età si possono portare i bambini in spiaggia?
    Se il neonato non ha ancora 3 mesi, è sconsigliato fargli fare il bagno in mare. Nulla vieta di bagnare i piedini e le gambe, ma meglio non immergerlo. “L’acqua di mare non è sterile, per quanto possa apparire pulita alla vista. Il piccolo può entrare in contatto con vari batteri e potrebbe contrarre un’infezione cutanea che potrebbe richiedere una terapia antibiotica”.
    Inoltre è importante fare attenzione agli orari: meglio fargli fare il bagno fino alle 10.00 di mattina e dopo le 15.30 del pomeriggio e tenere sempre conto delle temperature esterne. I neonati sotto i 6 mesi di vita non andrebbero mai esposti al sole e non dovrebbero stare troppo tempo sotto l’ombrellone. La sua ombra dà un falso senso di sicurezza perché l’ombrellone non è in grado di filtrare i raggi ultravioletti. Inoltre va considerato che la sabbia riflette i raggi solari e può facilitare l’insorgenza di scottature.
    Tuttavia, il sole fa bene ai bambini perché permette lo sviluppo della vitamina D, migliora la risposta ormonale al ritmo sonno-veglia e migliora il metabolismo osseo, oltre che rinforzare il sistema immunitario.
  2. Da che età si può fare il bagno al mare?
    Se si parte dal presupposto che il bagno deve essere divertente, sarebbe meglio aspettare che il bambino abbia almeno 3 mesi, che abbia cioè raggiunto un’età in cui può apprezzarlo. Molto dipende comunque dal singolo bambino: ci sono piccoli attratti dall’acqua che addirittura la raggiungono prima dell’anno di vita, gattonando, mentre altri, magari più grandicelli, ne hanno un vero terrore. I primi possono essere assecondati, i secondi non devono assolutamente essere forzati a entrare. Si consiglia di utilizzare una piscina gonfiabile dove mettere pochi centimetri di acqua e rinfrescare il bambino delicatamente dopo il contatto con l’acqua del mare. L’acqua in piscina gonfiabile non deve essere mai troppo fredda.
  3. Qual è la protezione solare più indicata per i bambini?
    Al di sotto dei 6 mesi di vita è consigliabile usare le creme solari 50+ SPF UVA e UVB, preferendo però prima i filtri fisici (meglio di quelli chimici come le creme solari). Questo perché la cute è molto sottile e delicata, dunque più permeabile. Si ricorda che le creme solari potrebbero alterare la termoregolazione del bambino cioè la sua capacità di dissipare il calore. Dopo i 6 mesi di vita, invece, l’uso delle creme solari è obbligatorio. Nei bambini tra i 6 mesi e i 3 anni vanno preferite quelle con fattore di protezione di almeno 50+ e filtri fisici che non penetrano all’interno della pelle e non si associano all’assimilazione di sostanze che potrebbero avere effetti collaterali a lungo termine. Dopo i 3 anni si possono usare le creme solari con fattore di protezione 30+, però bisogna sempre considerare il fototipo del bambino: più è chiaro e più è bene usare una protezione alta. Va poi ricordato che la crema va applicata già 20 minuti prima dell’esposizione al sole e riapplicata ogni due ore. Anche nel caso in cui si tratti di protezioni “water resistant” è bene spalmare nuovamente la crema dopo aver fatto il bagno perché quando si friziona il bambino con l’asciugamano, si porta via gran parte della crema protettiva.

Approfondimento scritto da:

alexandra semjonova baby wellness foundation
Dr.ssa Alexandra Semjonova, PhDr., PhD., MBA
Postgraduate Certificate in Prevenzione della Salute Orale in età infantile. Ha conseguito il Master in Perinatologia, in Alimentazione infantile, in Allergologia Pediatrica e in Citologia. Diploma Accademico di I livello in Pedagogia. Socio Ordinario della S.I.O.H. ( Società Italiana di Odontostomatologia per l'Handicap).

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