Approfondimenti scientifici
I sonnelini diurni
I brevi riposini di un solo ciclo di sonno sono tipici tra i quattro e i sei mesi di età. Molti bimbi piccoli non riescono a fare i riposini che durano più di 30/40 minuti senza interventi ulteriori da parte dei loro genitori. I bambini di quest’età hanno bisogno di circa tre o quattro ore complessive di sonno diurno; quindi, il vostro bambino potrebbe fare dai tre ai sei riposini in un giorno finché non si avvicina ai sei mesi. Questi riposini brevi sono evolutivamente normali, il cervello non è ancora pronto ad agganciare i passaggi del sonno e anche un training sul sonno probabilmente non porterebbe un orario e una durata più prevedibili dei riposini a questo punto della vita del bambino. Allungare i sonnellini è un’impresa più lunga e ardua rispetto al sonno notturno a causa della minore pressione del sonno durante le ore diurne.
In vista dell’immaturità e dello sviluppo neurologico, il neonato (è una cosa normale, fisiologica) ha bisogno di aiuto da parte del genitore per sviluppare la competenza del sonno per i primissimi mesi di vita. Il passaggio da cullare, o dare il seno per dormire, deve essere graduale e deve contemplare un momento di coccole, non è necessario far ricorso a pianti stressanti per tutti. Ecco perché tutti i professionisti che si occupano di sonno infantile consigliano di aspettare almeno i sei mesi prima di insegnare a dormire in maniera autonoma a un neonato. Quello è il momento in cui anche i sonnellini diurni possono essere prolungati e ristoratori.
C’è un altro motivo per cui gli specialisti consigliano di iniziare un percorso sul sonno del neonato dopo i sei mesi: perché dopo quell’età il bimbo è molto più in grado di auto consolarsi e auto regolarsi. Spesso i due termini vengono usati in maniera interscambiabile e si pensa siano legati allo scarso o nullo intervento dei genitori quando i neonati vengono messi a dormire per promuovere l’autonomia.
L’auto regolazione è l’incoraggiamento all’autonomia e si riferisce principalmente all’abilità del bambino di passare da uno stato del sonno all’altro, senza richiedere l’intervento della mamma, la quale deve ricreare le condizioni iniziali dell’addormentamento.
L’auto consolazione è legata al ritorno di uno stato di equilibrio dopo una forte attivazione emotiva. Alcuni bambini hanno minore bisogno delle braccia della mamma, altri hanno grandi esigenze di conforto per l’adattamento al mondo esterno e, quindi, l’acquisizione di più sicurezza è per questi bambini un processo difficile che necessita di rassicurazioni in più da parte dei genitori. Questo dipende dal temperamento del bambino: la tendenza ad esprimere emozioni con una certa intensità, ed è diversa per ognuno.