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Approfondimenti scientifici

I raggi solari e il surriscaldamento del neonato in estate

FOCUS: Vitamina D
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: Cura e attenzioni amorevoli

  • I bambini sotto i 6-8 mesi di vita non dovrebbero essere esposti alla luce diretta del sole. Il bambino deve sempre essere tenuto all’ombra, anche all’aperto. Si consiglia di utilizzare carrozzine e passeggini creati con un tessuto resistente ai raggi solari. Questa regola non vale solo per la spiaggia, ma anche in città e in montagna.
  • I lattanti e i bambini piccoli si adattano meno facilmente dell’adulto alle temperature elevate, per questo, quando fa molto caldo, bisogna evitare di portarli in locali chiusi surriscaldati e scarsamente ventilati o, peggio ancora, lasciarli incustoditi, anche per solo per poco tempo, nell’automobile parcheggiata al sole: la temperatura all’interno di un’auto può salire rapidamente e l’ipertermia nel bambino può verificarsi in soli 20 minuti.
  • La maggior parte delle vittime di ipertermia (surriscaldamento) ha un’età compresa tra 0 e 4 anni. Se si portano i bambini all’aperto bisogna pensare a proteggerli dal caldo e dalle esposizioni dirette alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole (che possono danneggiare la loro pelle molto delicata), utilizzando vestitini leggeri in fibra naturale, copricapi e crema solare. Una protezione ancora più efficace la si ottiene lasciando i bambini all’ombra.
  • I danni causati dai raggi solari sono particolarmente pericolosi per i lattanti e i bambini piccoli. Durante le ondate di caldo, inoltre, occorre dedicare particolare attenzione ai bambini che hanno già qualche problema di salute: perché sono particolarmente sensibili alle ondate di caldo e ai valori elevati di ozono.
  • Si consiglia di controllare regolarmente la temperatura corporea di lattanti e bambini piccoli e, se necessario, rinfrescare delicatamente il loro corpo e la testina con una doccia tiepida o panni umidi.  Si suggerisce anche di allattare frequentemente i neonati. Ai più grandicelli far bere acqua non fredda in piccole quantità, lentamente e molte volte al giorno. Preferire l’acqua ad altre bevande, specialmente se gassate.
  • Come proteggere i bambini piccolissimi dal cambiamento di temperatura quando si passa dall’ambiente esterno, caldissimo, a un ambiente climatizzato per esempio entrando in un bar o negozio? La regola, sempre valida, per tutti, non solo per i neonati, è il classico abbigliamento a cipolla. In estate vale però la regola al contrario. All’esterno, per i bambini bastano dei pantaloncini e una t-shirt, e per i neonati un body smanicato, ma prima di entrare in un luogo climatizzato è bene indossare una felpa di cotone e coprire il bambino nella carrozzina con una copertina leggera. Meglio evitare di entrare e di uscire più volte dai locali climatizzati.
  • Nel corso della giornata, andrà ripetuta più volte l’applicazione di prodotti con un fattore di protezione 50, resistente all’acqua e ad ampio spettro(UV-B e UV-A). È possibile scegliere prodotti solari studiati per i piccoli, o che utilizzano lo schermo minerale (a base di ossido di zinco e biossido di titanio), in grado di prevenire irritazioni e proteggere la loro pelle sensibile.
  • Meglio insistere perché tengano il cappello, di solito meno gradito degli occhiali che invece li fanno sentire “grandi”. Questi però non devono essere considerati come giocattoli, ma piuttosto come strumenti di protezione che, al pari di quelli degli adulti, devono proteggere almeno dal 99 % dei raggi UV-A e UV-B.
  • Gli UVCnon raggiungono la pelle perché vengono intercettati dall’atmosfera. Gli UVB, a breve lunghezza d’onda, agiscono sugli strati superficiali della pelle causando eritema e scottature. Gli UVA, a lunghezza d’onda maggiore, penetrano più in profondità è sono responsabili dell’invecchiamento della pelle e dei danni da fotosensibilizzazione.
  • È bene ricordare che l‘intensità dell’irradiazione solare aumenta in alcuni momenti della giornata: tra le 11 e le 16 si concentra il 95% dell’irradiazione quotidiana. Inoltre l‘intensità dell’irradiazione solare aumenta: in estate, nel nostro emisfero; con l’altitudine  (+4% ogni 300 metri di altitudine); con la latitudine (aumenta man mano che ci si avvicina all’equatore); con la vicinanza di superfici riflettenti (neve +80%, sabbia +20% e acqua +5%).
  • La protezione naturale contro i raggi UVè data dalla melanina, pigmento cutaneo prodotto da alcune cellule della pelle (dette melanociti).

L’esposizione al sole stimola la produzione di melanina, determinando l’abbronzatura (cioè il colore più scuro della pelle), che ha lo scopo di proteggerla dalla radiazione solare. Il grado di protezione naturale della pelle dall’azione nociva del sole dipende dal fototipo.

I fototipi sono 6 (secondo la Scala di Fitzpatrick, il nome del dermatologo statunitense che l’ha ideata). In particolare la pelle del fototipo I, con capelli rossi ed efelidi, produce un tipo di melanina (detta feomelanina), molto meno efficiente nel proteggere dai raggi UV rispetto agli altri fototipi, che producono un tipo di melanina detta eumelanina. Le misure protettive valgono per tutti i fototipi.

  • I neonati e i bambini più piccoli sono particolarmente esposti agli effetti nocivi dei raggi UV,  perché
  • lo strato corneo superficiale della pelle è più sottile;
  • la produzione di melanina è minore;
  • la pelle sensibile si disidrata più rapidamente.

I bambini piccoli sono suscettibili alle scottature e alla penetrazione in profondità della radiazione UV, e quindi agli effetti nocivi derivanti dall’esposizione al sole.

  • Si consiglia di far indossare gli occhialini con filtro UVB e UVA, possibilmente in neoprene o comunque materiale infrangibile, e abbastanza grandi da proteggere l’occhio, la pelle  intorno all’occhio e soprattutto le palpebre dai raggi solari che penetrano dai bordi. Meglio farli indossare al bambino quando è all’aperto (e non prima mentre è in casa), per evitare che subito se li tolga perché infastidito dalla scarsa luminosità.