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Approfondimenti scientifici

Cues comportamentali e istintivi di madre e neonato durante l’allattamento al seno

AUTORE: Dott.ssa Alexandra Semjonova & Dott. Andrea Agostini
FOCUS: Il bonding

L’allattamento al seno non è solo un atto nutrizionale, ma un complesso processo interattivo tra madre e neonato che coinvolge comportamenti istintivi, neuroendocrini e sensoriali. Questi comportamenti sono evolutivamente conservati e ottimizzano l’attacco al seno, la suzione efficace, la regolazione fisiologica del neonato e il bonding madre-bambino.

Nei primi minuti e ore dopo la nascita, il neonato manifesta una sequenza di comportamenti istintivi, noti come neonatal instinctive behaviors, che favoriscono l’avvio autonomo dell’allattamento. Parallelamente, la madre sperimenta cambiamenti neuroendocrini, tra cui il rilascio di ossitocina e prolattina, che modulano contrazioni uterine, produzione di latte e risposte comportamentali sensibili. La comprensione di questi comportamenti è fondamentale per ottimizzare il supporto all’allattamento, ridurre il rischio di fallimento nell’attacco al seno e favorire un’esperienza positiva per la madre e il neonato.

Basi neurofisiologiche dei comportamenti istintivi
NEONATO

Il neonato manifesta, subito dopo la nascita, una serie di comportamenti istintivi e riflessi primordiali che facilitano il contatto con la madre, l’attacco al seno e la suzione efficace. Questi comportamenti sono evolutivamente conservati e strettamente regolati dal sistema nervoso centrale, dai riflessi primitivi e da segnali sensoriali complessi.

  • Cues di ricerca del capezzolo: subito dopo la nascita, il neonato mostra movimenti di orientamento verso stimoli tattili, olfattivi e visivi provenienti dalla madre. L’orientamento verso il seno, l’esplorazione con la bocca e le mani e la ricerca del capezzolo sono comportamenti spontanei che facilitano l’attacco iniziale e consentono al bambino di stabilire un contatto efficace con la madre senza istruzioni esterne.
  • Movimenti auto-posizionanti: quando il neonato è posizionato sul torace materno in skin-to-skin, può muoversi lentamente verso il capezzolo. Questi movimenti comprendono il sollevamento della testa, l’esplorazione del seno con mani e bocca e l’avvicinamento progressivo al capezzolo. Studi osservazionali hanno documentato come questa sequenza di azioni sia strutturata in fasi che conducono gradualmente alla suzione, dimostrando la capacità del neonato di auto-regolarsi e coordinare i movimenti in funzione della nutrizione.
  • Suzione iniziale e modulazione del ritmo: la suzione precoce garantisce l’apporto nutritivo immediato e attiva segnali neuroendocrini fondamentali per la madre e il bambino. La stimolazione del capezzolo favorisce la produzione di ossitocina materna, che facilita la montata lattea e promuove comportamenti protettivi verso il neonato. Per il bambino, la suzione regolare stimola la regolazione della fame, del sonno e dello stato di allerta, migliorando stabilità fisiologica, frequenza cardiaca, respirazione e termoregolazione. La capacità di modulare il ritmo della suzione e alternare periodi di pausa è un comportamento adattativo che previene l’affaticamento, permette una digestione efficace e favorisce la regolazione autonoma delle proprie esigenze.
  • Integrazione dei comportamenti istintivi: questi comportamenti istintivi si integrano in modo coordinato con le risposte materne, creando un sistema dinamico di interazione madre-neonato. La sequenza di movimenti auto-posizionanti, la ricerca del capezzolo e la suzione iniziale permettono al neonato di avviare in maniera efficace l’allattamento e di ottenere benefici fisiologici e affettivi, mentre la madre risponde ai segnali del bambino facilitando il contatto, l’attacco e la regolazione reciproca. Questa co-regolazione costituisce la base per un allattamento di successo e per un legame affettivo stabile e precoce.

 

MADRE

La madre, durante l’allattamento, manifesta una serie di comportamenti istintivi che facilitano l’attacco efficace al seno, la produzione di latte e il bonding affettivo. Questi comportamenti sono in gran parte mediati da cambiamenti neuroendocrini e da circuiti cerebrali specializzati nell’elaborazione dei segnali neonatali.

  • Rilascio di ossitocina e regolazione fisiologica: il contatto della bocca e delle mani del neonato sul capezzolo stimola il rilascio di ossitocina, un ormone chiave che ha effetti multipli sia sul corpo della madre sia sul legame con il bambino. Dal punto di vista fisiologico, l’ossitocina provoca contrazioni uterine che riducono il sanguinamento post-partum e favoriscono il recupero uterino. Contemporaneamente, essa stimola la “riflesso di eiezione” del latte, permettendo al neonato di ricevere colostro e latte maturo in maniera efficace. L’ossitocina ha inoltre un ruolo psicologico: aumenta i sentimenti di attaccamento, sicurezza e protezione verso il bambino, riducendo stress e ansia materna, e promuove un comportamento sensibile e responsivo ai bisogni neonatali.
  • Risposta comportamentale istintiva: indipendentemente dall’esperienza precedente, molte madri mostrano comportamenti spontanei durante l’allattamento, come inclinarsi verso il neonato, regolare con attenzione la posizione del bambino, modulare il tono della voce per calmare o incoraggiare la suzione e mantenere un contatto visivo diretto. Questi comportamenti non sono appresi formalmente, ma emergono come predisposizioni biologiche evolutive che massimizzano l’efficacia dell’allattamento. Tale disposizione istintiva permette una migliore coordinazione con i segnali del neonato e sostiene la continuità dell’allattamento, riducendo difficoltà comuni come attacco scorretto o rifiuto del seno.
  • Sensibilità ai cues neonatali: il cervello materno è particolarmente reattivo agli stimoli del neonato, come pianto, movimenti spontanei, espressioni facciali e odori caratteristici. Studi di neuroimaging mostrano che l’esposizione a tali segnali attiva le aree limbiche, tra cui amigdala, corteccia cingolata anteriore e insula, che regolano motivazione, empatia, cura e comportamento protettivo. Questa sensibilità permette alla madre di modulare automaticamente le proprie risposte, ad esempio aumentando contatto fisico o stimolando la suzione, senza bisogno di istruzioni esterne. La reattività ai cues neonatali è particolarmente evidente nelle prime ore dopo il parto e sembra rafforzare la relazione madre-bambino nel tempo.
  • Integrazione con la sequenza tipica dei comportamenti neonatali: i comportamenti materni si sincronizzano con le fasi istintive del neonato durante l’attacco al seno e la suzione. La madre regola postura e contatto in risposta ai segnali di ricerca del capezzolo, movimenti di arrampicamento e attività esplorativa del neonato, facilitando il passaggio da esplorazione a suzione efficace. Questa co-regolazione madre-neonato costituisce un sistema dinamico in cui i comportamenti istintivi di entrambi massimizzano il successo dell’allattamento, supportano la regolazione fisiologica del bambino e consolidano il bonding affettivo.

 

Studi osservazionali, tra cui quelli di Widström et al. (2011) e Moore et al. (2016), hanno identificato una sequenza comportamentale relativamente coerente che il neonato attraversa durante il primo contatto skin-to-skin con la madre. Subito dopo la nascita, il neonato entra in uno stato di quiete relativa, caratterizzato da respirazione regolare, movimenti minimi e occhi semi-aperti che esplorano l’ambiente circostante. Questo stato è seguito da una fase di maggiore vigilanza in cui il bambino apre gli occhi, orienta la testa e percepisce stimoli visivi, olfattivi e tattili provenienti dalla madre, aumentando l’attenzione verso il seno. Successivamente, il neonato manifesta movimenti di ricerca, come il rooting reflex, che lo guidano verso il capezzolo; le mani si muovono verso il volto e il seno materno, contribuendo a una serie di contatti esplorativi che facilitano l’attacco.

Nel momento dell’attacco al capezzolo, il neonato apre la bocca e inizia a succhiare, coordinando suzione, deglutizione e respirazione in un ritmo variabile secondo la propria capacità e fame. Durante questa fase, si alternano periodi di suzione intensa e pause di riposo, che permettono al neonato di regolare il ritmo della poppata e di modulare l’ingestione di latte. Infine, una volta sazio, il neonato tende a staccarsi spontaneamente, eventualmente riattivando comportamenti di ricerca per ulteriori poppate, mantenendo il contatto con la madre e consolidando il legame affettivo. L’intero processo avviene in maniera autonoma se il neonato è posizionato correttamente sul torace materno e se non ci sono interferenze esterne, come manipolazioni o separazioni precoci, e costituisce un modello comportamentale altamente adattativo e conservato evolutivamente.

 

Interazione madre-neonato e sincronizzazione comportamentale

L’allattamento al seno rappresenta un processo di co-regolazione tra madre e neonato, in cui entrambi gli individui modulano continuamente comportamenti e risposte fisiologiche. Il neonato manifesta segnali di fame, stati di vigilanza e comportamenti esplorativi che guidano l’attacco al seno e la suzione efficace, mentre la madre, in risposta a questi segnali, regola postura, contatto visivo, tono della voce e comportamenti tattili.

Questa sincronizzazione comportamentale non è solo un fenomeno osservabile, ma ha solide basi neurofisiologiche: la stimolazione del capezzolo induce rilascio di ossitocina e prolattina materna, che facilitano la produzione di latte, le contrazioni uterine e una predisposizione emotiva alla cura. Parallelamente, la vicinanza continua e il contatto cutaneo favoriscono la stabilità fisiologica del neonato, migliorando termoregolazione, frequenza cardiaca e respiratoria. La madre diventa progressivamente capace di interpretare i cues neonatali, modulando la propria risposta per sostenere la suzione, il comfort e la regolazione emotiva del bambino. In questo modo, l’interazione madre-neonato durante l’allattamento al seno costituisce un sistema dinamico di scambi reciproci, in cui il comportamento istintivo del neonato stimola risposte neurocomportamentali nella madre, e viceversa, creando un ambiente ottimale per nutrizione, sviluppo e legame affettivo.

La conoscenza dei comportamenti istintivi di madre e neonato ha importanti implicazioni cliniche per la pratica ostetrica e pediatrica. Permettere al neonato di attraversare spontaneamente la sequenza di ricerca del capezzolo e di attacco al seno migliora l’efficacia della suzione, riducendo il rischio di traumi al capezzolo e di fallimento dell’allattamento. Supportare la madre nell’interpretazione dei segnali neonatali e nel mantenimento del contatto skin-to-skin consente un avvio precoce e sostenibile dell’allattamento, aumentandone la durata e l’esclusività. Inoltre, l’osservazione e il sostegno dei comportamenti naturali del neonato favoriscono il bonding, riducono lo stress materno e incrementano la fiducia nelle proprie capacità genitoriali.

La pratica clinica deve quindi includere posizionamento adeguato del neonato sul torace materno, limitazione delle separazioni non necessarie, monitoraggio della suzione e dell’attacco, e formazione del personale sanitario a rispettare e facilitare questi comportamenti istintivi. Integrare tali principi nelle routine ospedaliere contribuisce non solo al successo dell’allattamento, ma anche al benessere complessivo della diade madre-neonato, ottimizzando gli esiti clinici e psicologici a breve e lungo termine.

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