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Approfondimenti scientifici

Tessuto adiposo bruno nel periodo postnatale

AUTORE: Dott.ssa Alexandra Semjonova
FOCUS: Sviluppo motorio, respiratorio e fisiologico

Il tessuto adiposo bruno (BAT, Brown Adipose Tissue) è un elemento cruciale per la sopravvivenza del neonato nel periodo postnatale, poiché svolge un ruolo determinante nella termoregolazione e nell’adattamento energetico. Nei primi giorni di vita, i neonati sono particolarmente esposti al rischio di ipotermia, complice l’elevato rapporto superficie/peso corporeo, la ridotta massa muscolare e l’immaturità dei meccanismi di produzione del calore tramite brivido. In questo scenario, il BAT assicura la termogenesi senza brivido, un processo autonomo in grado di generare calore senza l’attivazione dei muscoli scheletrici, regolato dalla stimolazione del sistema nervoso simpatico e dalla mobilizzazione dei substrati energetici intracellulari.

Questa attività termogenica permette di mantenere la temperatura corporea entro range fisiologici ottimali, tutelando organi vitali come cervello, cuore e reni, e garantendo un adeguato apporto energetico anche durante il digiuno fisiologico o in condizioni di stress metabolico ambientale. La funzione del BAT è quindi indispensabile non solo per la sopravvivenza immediata, ma anche per l’adattamento metabolico e la stabilità fisiologica del neonato.

Morfologia e differenze con il tessuto adiposo bianco

Il BAT si distingue nettamente dal tessuto adiposo bianco (WAT, White Adipose Tissue) per caratteristiche strutturali, metaboliche e funzionali. Le cellule brune contengono numerosi mitocondri, organelli altamente metabolici in grado di generare calore, e numerose sostanze lipidiche che forniscono substrati energetici prontamente disponibili. La vascolarizzazione è abbondante, favorendo un rapido trasporto di ossigeno e nutrienti, indispensabile per il metabolismo ad alta richiesta energetica. In contrasto, il WAT è costituito da cellule con una singola grande vacuola lipidica, dotate di pochi mitocondri e di vascolarizzazione più limitata. La funzione principale del tessuto bianco è lo stoccaggio energetico a lungo termine e la regolazione endocrina, tramite la secrezione di ormoni e adipokine come leptina e adiponectina, che modulano il bilancio energetico sistemico e la sensibilità insulinica. L’interazione funzionale tra BAT e WAT riflette strategie adattative evolutive: mentre il tessuto bruno risponde rapidamente a stimoli termici e metabolici, il tessuto bianco assicura accumulo energetico e regolazione metabolica a lungo termine.

 

Funzione termogenica e ruolo metabolico

La termogenesi senza brivido mediata dal BAT è attivata dalla stimolazione simpatica, che induce la liberazione di noradrenalina e la mobilizzazione degli acidi grassi contenuti nelle gocce lipidiche intracellulari. L’energia derivante dal catabolismo lipidico viene quindi convertita in calore, consentendo un rapido aumento della temperatura corporea senza l’attivazione dei muscoli scheletrici. Oltre alla funzione termogenica immediata, evidenze cliniche e sperimentali suggeriscono che il BAT possa influenzare il metabolismo a lungo termine. La quantità e l’attività del tessuto bruno nei primi giorni di vita sembrano modulare il bilancio energetico, la sensibilità insulinica e il rischio di obesità, indicando un ruolo nella programmazione metabolica neonatale. Inoltre, la funzione del BAT contribuisce al metabolismo lipidico acuto, mobilizzando rapidamente acidi grassi per la produzione di energia e proteggendo così gli organi vitali durante periodi di digiuno fisiologico o stress metabolico, con effetti potenzialmente duraturi sul metabolismo sistemico.

 

Localizzazione nel neonato

Nei neonati a termine, il tessuto adiposo bruno (BAT) è distribuito in aree strategiche che massimizzano la capacità termogenica e proteggono gli organi vitali, contribuendo alla regolazione autonoma della temperatura corporea. Il principale deposito di BAT si trova nella regione interscapolare, tra le scapole, ed è spesso osservabile anche tramite imaging radiologico o risonanza magnetica. Questa zona rappresenta un “hub termogenico centrale”, poiché il calore generato può diffondersi rapidamente verso il tronco e il collo, mantenendo stabile la temperatura dei tessuti circostanti.
Altre concentrazioni significative si trovano nel collo e nelle spalle, regioni che proteggono il tronco superiore e favoriscono la termoregolazione della testa, particolarmente sensibile alle perdite di calore. La regione perirenale e paravertebrale contiene BAT che aiuta a preservare la temperatura dei reni, del midollo spinale e della colonna vertebrale, organi fondamentali per la sopravvivenza neonatale. Il mediastino, infine, ospita tessuto adiposo bruno che può contribuire alla termoregolazione toracica e al mantenimento di un’attività cardiopolmonare ottimale.

Questa distribuzione non uniforme del BAT spiega perché alcune parti del corpo del neonato possano apparire più calde al tatto, come la regione interscapolare e il collo, mentre altre, come gli arti periferici, tendono a essere relativamente più fredde, riflettendo sia la minore presenza di tessuto bruno sia la limitata vascolarizzazione periferica. La percezione di calore differenziale è dunque un indicatore indiretto dell’attività termogenica e della distribuzione del BAT. La ridotta termogenesi locale si potrebbe tradurre spesso in arti freddi e torace meno stabile dal punto di vista termico, rendendo necessaria una gestione ambientale e clinica attenta, che includa per esempio incubatori termoregolati dopo il parto, contatto skin-to-skin e monitoraggio della temperatura corporea centrale e periferica.  La localizzazione del BAT non solo determina l’efficienza della termogenesi, ma anche la percezione di caldo e freddo nelle diverse regioni del neonato, con implicazioni dirette per la cura clinica e la prevenzione delle complicanze da ipotermia.

Consigli pratici

Il tessuto adiposo bruno (BAT) nei neonati è un alleato fondamentale per mantenere la temperatura corporea stabile nei primi giorni di vita. A differenza del grasso bianco, il BAT produce calore attivamente senza bisogno di brividi muscolari, proteggendo organi vitali come cervello, cuore e reni. Alcuni semplici accorgimenti possono supportare l’attività del BAT e favorire la termoregolazione:

  • Contatto skin-to-skin: tenere il neonato a pelle nuda sul torace materno stimola la produzione di calore e sostiene l’adattamento metabolico.
  • Postura supina: posizionare il neonato sulla schiena aiuta a risparmiare energia, ridurre la dispersione termica e garantire sicurezza respiratoria.
  • Mantenere una temperatura ambientale adeguata: stanze troppo fredde possono aumentare il rischio di ipotermia nei neonati.
  • Allattamento frequente (su richiesta) e regolare: fornire nutrienti permette al neonato di avere substrato energetico per la termogenesi.

 

Il BAT può essere considerato un raffinato meccanismo naturale di protezione del neonato, un sistema biologico altamente specializzato che garantisce continuità termica e stabilità metabolica in una fase della vita in cui la capacità autonoma di adattarsi all’ambiente è ancora limitata. Attraverso la termogenesi senza brivido, questo tessuto consente al neonato di difendersi efficacemente dalle variazioni ambientali, preservando l’omeostasi e assicurando il corretto funzionamento degli organi vitali. La sua attivazione, orchestrata da complessi circuiti neuroendocrini, testimonia l’elevato grado di sofisticazione con cui l’organismo umano protegge la vita nelle sue prime e più vulnerabili fasi.

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