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Approfondimenti scientifici

Il viaggio sensoriale del feto

AUTORE: Dott. Antonio Bene
FOCUS: Sviluppo del neonato

La stimolazione sensoriale in epoca prenatale rappresenta un elemento cruciale nella maturazione del sistema nervoso centrale e nell’organizzazione funzionale delle esperienze precoci. Ogni senso – dal tatto all’udito, fino ai più complessi sistemi vestibolare e propriocettivo – contribuisce alla costruzione di una mappa multisensoriale che orienta il feto nel proprio ambiente intrauterino. Questo ambiente non è un contenitore neutro, ma un ecosistema attivo di relazioni, stimoli e risposte.

Sequenza dello sviluppo sensoriale
Il tatto

Il tatto è il primo sistema sensoriale a svilupparsi durante la gestazione, con risposte già osservabili intorno alla 7ª settimana. La maturazione delle strutture somatosensoriali inizia nella regione periorale e si estende progressivamente al resto del corpo. L’ambiente intrauterino, attraverso il contatto costante con il liquido amniotico e le pareti uterine, fornisce stimoli tattili continui che svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo della propriocezione, della rappresentazione corporea e dell’orientamento spaziale. Queste stimolazioni precoci contribuiscono alla formazione delle prime mappe sensoriali e motorie a livello corticale (Gallace & Spence, 2020).

L’olfatto

Lo sviluppo del sistema olfattivo umano inizia sorprendentemente presto nel corso della gestazione: le strutture nervose principali, come il bulbo olfattivo e il tratto olfattivo, si formano già entro la 9ª settimana, mentre i recettori olfattivi sulla mucosa nasale emergono tra l’11ª e la 13ª settimana. Sebbene il feto non respiri aria, è in grado di percepire molecole odorose veicolate dal liquido amniotico, che riflettono in gran parte la dieta e l’ambiente olfattivo della madre. Intorno alla 24ª–26ª settimana, il sistema olfattivo diventa funzionalmente attivo. A partire da questo momento, il feto può iniziare a “imparare” attraverso gli odori, sviluppando tracce mnemoniche che influenzeranno le sue preferenze olfattive dopo la nascita. Studi recenti dimostrano infatti che i neonati mostrano una preferenza per odori sperimentati in utero, come quello del liquido amniotico e del latte materno, suggerendo l’esistenza di una precoce memoria olfattiva. Inoltre, l’attivazione precoce del sistema olfattivo contribuisce alla maturazione delle connessioni limbiche, evidenziando un legame diretto tra percezione sensoriale, regolazione emotiva e formazione dell’attaccamento (Farnetani, 2020).

Il gusto

Lo sviluppo del sistema gustativo ha inizio precocemente durante la gestazione, con la formazione delle papille gustative visibile già a partire dalla 7ª-8ª settimana. I bottoni gustativi, strutture specializzate situate principalmente sulla superficie della lingua, ma anche nel palato molle, nella faringe e nell’epiglottide, cominciano a maturare nelle settimane successive, raggiungendo una struttura funzionalmente attiva intorno alla 20ª settimana. Entro il quinto mese di gravidanza, il feto è in grado di attivare il sistema gustativo, mostrando risposte fisiologiche e comportamentali differenziate in presenza di diverse qualità gustative, come dolce, salato, amaro e acido. Tali risposte sono osservabili, ad esempio, attraverso variazioni nei pattern di deglutizione e nelle espressioni facciali fetali, rilevate tramite ecografia 4D. È stato dimostrato che le molecole gustative ingerite dalla madre, e successivamente trasmesse al liquido amniotico, influenzano l’ambiente sensoriale prenatale, contribuendo alla costruzione delle preferenze alimentari postnatali. Questo processo di esposizione precoce rappresenta una forma di apprendimento sensoriale che può modulare il comportamento alimentare del neonato e del bambino nei primi anni di vita (Ventura & Worobey, 2020).

L’udito

L’udito è uno dei sensi più studiati in epoca fetale: tra la 25ª e la 28ª settimana, il feto è in grado di percepire e distinguere suoni, sia di origine endogena (come il battito cardiaco materno o i suoni viscerali) che esogena (voci, musica, rumori ambientali). Studi hanno dimostrato che la voce materna, in particolare, induce un effetto calmante misurabile nella frequenza cardiaca fetale, suggerendo una precoce forma di apprendimento e riconoscimento. Questa capacità uditiva prenatale è fondamentale per lo sviluppo delle connessioni neuronali nelle aree cerebrali responsabili dell’elaborazione del linguaggio e delle emozioni, preparando il neonato alla comunicazione postnatale (Partanen et al., 2021).

La vista

La vista è il senso meno stimolato in utero, a causa della bassa luminosità dell’ambiente uterino. Tuttavia, già dalla 28ª settimana, il feto può percepire variazioni luminose attraverso la parete addominale. Anche questi stimoli visivi contribuiscono alla maturazione della retina e alla formazione delle vie visive centrali. Studi neurobiologici evidenziano che l’esposizione a stimoli luminosi intermittenti favorisce la differenziazione delle cellule gangliari retiniche e la plasticità sinaptica nelle aree corticali visive. Inoltre, tali stimoli prenatali sono fondamentali per l’organizzazione topografica della corteccia visiva, preparando il neonato all’elaborazione visiva dopo la nascita (Righetti, 2020).

Attività motoria e risposta agli stimoli

L’attività motoria del feto evolve da movimenti riflessi a sequenze più complesse e finalizzate, spesso in risposta a stimoli sensoriali. Verso la 16ª settimana, si osservano posture differenziate, movimenti coordinati degli arti e risposte orientative. L’esperienza corporea in questo stadio è profondamente integrata con la stimolazione sensoriale: il tocco delle pareti uterine, la percezione della fluttuazione nel liquido amniotico e la risposta ai suoni sono tutte componenti che favoriscono la maturazione del sistema nervoso (DiPietro et al., 2015).

Il modello proposto da Soldera (2020) pone particolare attenzione all’organizzazione posturale fetale, considerandola espressione precoce di un’attività neurofunzionale integrata. I movimenti fetali non sono solo manifestazioni motorie, ma rispecchiano lo stato funzionale del sistema nervoso centrale, influenzato direttamente dalla qualità e quantità degli stimoli ricevuti.

Aspetti affettivi e relazionali della stimolazione intrauterina

Oltre agli effetti neurobiologici, la stimolazione sensoriale prenatale ha un’importante valenza relazionale e affettiva. Le interazioni tra madre e feto possono essere facilitate da pratiche semplici come carezze sull’addome, vocalizzazioni affettuose, ascolto condiviso di musica e tecniche di visualizzazione. Queste esperienze favoriscono la costruzione di un bonding prenatale, riconosciuto oggi come un elemento chiave per la regolazione emozionale fetale e per lo sviluppo del legame madre-bambino.

Il feto è in grado di elaborare queste informazioni come segnali rassicuranti e familiari. La ripetizione ritmica di parole o suoni può regolare il tono vagale, promuovendo uno stato di calma e stabilità fisiologica (Fifer et al., 2010). In questo senso, la stimolazione prenatale non è solo una preparazione alla vita extrauterina, ma una vera e propria esperienza affettiva, carica di significati precoci che influenzeranno il comportamento postnatale.

DiPietro, J. A., Costigan, K. A., & Voegtline, K. M. (2015). Studies in fetal behavior: Revisited, renewed, and reimagined. Monographs of the Society for Research in Child Development.

Farnetani, I. (2020). Lo sviluppo olfattivo del feto e del neonato. Pediatria Preventiva.

Fifer, W. P., Moon, C. M., & Standley, K. (2010). Prenatal learning and memory. In M. L. Johnson & Y. Munakata (Eds.), Processes of Change in Brain and Cognitive Development.

Gallace, A., & Spence, C. (2020). Sensational developments in somatosensory development? Neuroscience & Biobehavioral Reviews.

Kovács, Á. M., Téglás, E., & Endress, A. D. (2010). The social sense: Susceptibility to others’ beliefs in human infants and adults. Science.

Partanen, E., Kujala, T., Näätänen, R., Liitola, A., & Huotilainen, M. (2013). Learning-induced neural plasticity of speech processing before birth. Proceedings of the National Academy of Sciences.

Partanen, J., Laitinen, K., & Isolauri, E. (2021). Prenatal and early postnatal nutrition and development of taste preferences. Nutrients.

Righetti, P. L. (2020). Le emozioni della vita prenatale. Macro Edizioni.

Soldera, G. (2020). Il comportamento posturale del feto e lo sviluppo sensomotorio prenatale. In G. Soldera & R. Polastri (Eds.), Sviluppo motorio e neuropsicologia perinatale. Edizioni Scientifiche Italiane.

Ventura, A. K., & Worobey, J. (2020). Early influences on the development of food preferences. Current Biology.