Il miglior nutrimento fin dall'inizio
Capitolo 5 - Un aiuto qualificato per dare fiducia
Allattare al seno è una funzione fisiologica dell’organismo materno e raramente problemi di salute della donna o del bambino lo rendono impossibile. In particolare sono pochissimi i casi in cui la mamma non ha latte a sufficienza per nutrire il suo piccolo. Eppure, più di un terzo delle donne che entro 3 mesi dal parto passano al latte in formula dichiara di farlo perché non produce latte a sufficienza, evidenziando un problema di disinformazione e di mancanza di fiducia nelle proprie competenze.
Le donne italiane vogliono allattare, sanno quanto sia importante per la salute dei loro bimbi. Il 96,5% di loro, durante la gravidanza, manifesta l’intenzione di farlo, ma non tutte dopo il parto riescono a mettere in atto il loro proposito. Nei giorni successivi alla nascita, il 91,7% effettivamente lo fa, ma solo il 59,9% in modo esclusivo, senza aggiunte di latte in formula. A 3 mesi dal parto, allatta il 72,3% delle mamme, il 49,3% in modo esclusivo. A 6 mesi allatta il 56,4%, il 6,4% in modo esclusivo (8).
Condizione necessaria perché le neomamme possano realizzare il desiderio di nutrire al seno i loro bimbi è che siano seguite adeguatamente. Servono informazioni chiare durante l’attesa, un ambiente favorevole nell’immediato dopo parto, la possibilità di stare in contatto pelle a pelle e di avviare precocemente la prima poppata, il rooming-in in ospedale e un aiuto qualificato per risolvere eventuali primi problemi di attacco al seno.
Essenziale, poi, che una volta rientrate a casa le neomamme non si sentano improvvisamente lasciate sole. Che possano contare sul sostegno da parte del partner e di tutta la famiglia, ma anche su visite domiciliari di un’ostetrica e incontri con altre mamme, adeguatamente formate, per confrontare esperienze e difficoltà in un rapporto alla pari, che dia fiducia senza essere direttivo o colpevolizzante.
I sondaggi condotti negli anni dall’Istituto Superiore di Sanità confermano che la probabilità di allattare in esclusiva a tre mesi dalla nascita è maggiore se la donna ha seguito un corso di accompagnamento alla nascita durante la gravidanza, se in ospedale ha potuto usufruire del rooming-in e se dopo il rientro a casa ha frequentato nel puerperio incontri con ostetriche e altre mamme.
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Le neomamme, oggi, sono spesso sommerse da commenti, pareri e consigli non richiesti su qualsiasi tema, primo fra tutti l’allattamento. Vengono messi in dubbio la quantità del latte, la sua qualità o il sapore, la durata e la frequenza delle poppate, con il rischio di essere messe in crisi sulla capacità di nutrire il bambino proprio dalle persone che dovrebbero essere di aiuto. Se le pressioni sono troppe e manca il sostegno giusto, la volontà di riuscire ad allattare può non bastare. Non è facile ignorare questo genere di commenti, soprattutto quando alimentano dubbi e incertezze che dopo il parto sono del tutto normali, ma è importante riuscire a fidarsi di sé stesse, della capacità del proprio corpo di allattare e della qualità indiscutibile del proprio latte. Con la consapevolezza, però, che se dovessero presentarsi particolari difficoltà, sarà comunque possibile nutrire il neonato con il biberon, senza dover rinunciare a vivere con intensità il momento della poppata.
Quando una mamma allatta il suo bambino, si crea come una magia, fatta di sguardi, calore, profumi, contatto: momenti esclusivi e memorabili, per la mamma e per il suo bambino, in cui imparano a conoscersi e riconoscersi, a capirsi e a entrare in contatto. Sensazioni che possono crearsi anche se il bambino non si attacca al seno: se la mamma lo appoggia comunque sul seno, in un contatto pelle a pelle, tenendolo vicino per contenerlo e riuscire a creare un contatto visivo, se gli sussurra parole d’amore, la magia è fatta. Con calma e serenità, senza farsi condizionare dai sensi di colpa: la relazione tra mamma e bambino è fatta di mille gesti, sguardi, delicati tocchi e di tante occasioni per trasformare gesti di cura quotidiana in momenti indimenticabili, capaci di rafforzare la relazione tra la mamma e il suo bambino.
(8) “Percorso nascita: promozione e valutazione della qualità dei modelli operativi. Le indagini del 2008-2009 e 2010-2011”, Rapporto ISTISAN 12/39
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