Il suo benessere inizia molto prima della nascita
Capitolo 5 - Madri informate e ben assistite
L’accesso a conoscenze corrette e ad una consulenza che sia rispettosa delle scelte personali hanno effetti concreti e misurabili sulla salute della donna in attesa e del nascituro. Le evidenze dimostrano che le future mamme che ricevono un’adeguata informazione dal personale sanitario e sono coinvolte nelle decisioni sulla gestione della gravidanza, fanno ricorso con minor frequenza al cesareo, con maggior frequenza avviano precocemente l’allattamento al seno – cioè entro 2 ore dalla nascita – lo mantengono più a lungo – oltre i 5 mesi – ed è minore la probabilità che debbano portare i loro bimbi in ospedale per qualunque ragione nel corso del primo anno di vita (17).
In un’epoca in cui le donne in gravidanza sono prese d’assalto da messaggi allarmistici di ogni tipo, fake news e ingerenze non richieste, le informazioni basate su prove di efficacia diventano un prezioso strumento di promozione della salute, uno strumento che secondo le Linee guida per l’assistenza alla gravidanza fisiologica pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità, serve alle future mamme “per fare scelte informate sulla base dei loro bisogni e delle loro preferenze e dopo averne parlato con i professionisti che le assistono”. È in questo senso che la donna diventa protagonista attiva della gravidanza e del parto: gli operatori sanitari la informano, la accompagnano e la consigliano, ma le scelte spettano a lei.
Quali sono i professionisti che accompagnano le future mamme durante l’attesa? In Italia, il 66% delle donne si affida alle cure di un ginecologo privato, il 17,5% agli operatori di un ospedale pubblico e il 16,4% a quelli del consultorio familiare di zona (18). Tutte apprezzano la continuità, cioè avere la possibilità di essere seguite in gravidanza, durante il parto e nel post partum sempre dalla stessa persona, con cui si stabilisce un rapporto di fiducia. E in effetti la continuità giova alla salute anche secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (19). È associata a minore incidenza di ricoveri in gravidanza, minore frequenza di ricorso alla ventosa durante il parto, maggior frequenza di allattamento al seno e maggiore soddisfazione della donna (20).
Oltre che continua, l’assistenza deve essere diversificata in funzione del rischio, deve cioè prevedere un percorso di esami e interventi medici differente a seconda che la gravidanza abbia un andamento fisiologico oppure che sia complicata da patologie o rischi. Gestirle tutte come fossero ad alto rischio, appellandosi al principio di precauzione, comporta spese ingiustificate, spesso a carico della donna, e una maggiore probabilità di interventi inappropriati e inutili o persino nocivi.
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La figura professionale competente per prendersi cura della donna sana nel corso di una gravidanza a basso rischio è l’ostetrica, che ha il compito di accompagnare e favorire la fisiologia, pronta a cogliere eventuali segnali di patologia o di rischio e, in caso, a coinvolgere il ginecologo o altri specialisti. Sulla bontà di questo modello di assistenza concordano l’Istituto Superiore di Sanità e l’Organizzazione Mondiale della Sanità: la donna presa in carico con continuità durante la gravidanza, il parto e il puerperio da una singola ostetrica o da un piccolo gruppo di ostetriche con cui abbia stabilito un rapporto di fiducia, con l’eventuale coinvolgimento, in presenza di complicazioni, del ginecologo o di altri specialisti, ha minori probabilità di essere ricoverata in ospedale durante l’attesa, di far ricorso a interventi medici – come l’uso della ventosa, il cesareo e l’episiotomia – e un maggior grado di soddisfazione e senso di controllo. Nel nostro Paese l’assistenza ostetrica in gravidanza viene offerta gratuitamente dai consultori familiari e dagli ospedali e, a pagamento, dalle ostetriche in libera professione.
(17) M. Grandolfo, S. Donati, A. Giusti, “Indagine conoscitiva sul percorso nascita, 2002. Aspetti metodologici e risultati nazionali”, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – Istituto Superiore di Sanità, 2003
(18) “La salute riproduttiva della donna”, ISTAT, 2017
(19) “Recommendations on antenatal care for a positive pregnancy experience”, WHO, 2016
(20) “Linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione dell’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico”, Comitato Percorso Nascita Nazionale, Ministero della Salute, 2017
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