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Approfondimenti scientifici

I movimenti spontanei del feto

FOCUS: Il bonding
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: Il suo benessere comincia molto prima della nascita

Calcetti d’amore

I movimenti del feto hanno molti scopi come l’esplorazione, l’azione, l’auto-protezione, l’espressione della propria individualità e la comunicazione. Il movimento rivela i bisogni, gli interessi, i talenti, le emozioni ed i processi cognitivi dell’individuo. Questo linguaggio del movimento è ovviamente precedente al linguaggio parlato e si sviluppa già dalla gestazione.
Il movimento è una forma di comunicazione immediata, con significati universali. Ogni essere umano, grande o piccolo, parla questa lingua.

Movimenti spontanei del feto

Il movimento spontaneo fetale, documentato a partire dalla sesta settimana della gestazione, aumenta costantemente e la maggior parte del repertorio motorio del feto è visibile tra le 8 e le 10 settimane.
Dall’ottava settimana della gestazione il feto mostra un’iniziativa nel scegliere il suo movimento e iniziarlo. Ciò implica una intenzionalità: il feto compie movimenti volontari diretti ad uno scopo.
Nelle settimana 10-12, i ricercatori descrivono i movimenti fetali come spontanei, gentili e aggraziati e non sono riflessi. I gemelli in utero, per esempio, mostrano uno schema motorio indipendente e differente l’uno dall’altro, continuando a differenziare il proprio “stile motorio” anche nello sviluppo postnatale.
Durante il primo trimestre di vita, i feti si “esercitano” nel movimento fino a quasi 8 minuti consecutivi. Il più lungo periodo di riposo studiato è di 5 minuti e mezzo. Un’indagine sulla motricità nel 3° trimestre dimostra che il bambino continua a muoversi fino a quando lo spazio diventa troppo stretto per farlo.

Succhiare il pollice nel grembo materno

Succhiare è un movimento che compare intorno alla nona settimana della gestazione, in cui diventa un passatempo che coinvolge i piedi e le relative dita, oltre che le mani e le dita. Succhiare il pollice può essere così frequente da creare un calletto visibile alla nascita.
Nell’utero, le mani sono continuamente impegnate a toccare la placenta, a prendere i propri piedi, le mani stesse, le dita dei piedi e delle mani, e, molto spesso, a prendere il cordone ombelicale (primo “giocattolo” del feto) e a toccare le pareti uterine ed arrampicarvisi.

Interazione e coordinazione

La continua interazione di mani, piedi, cordone, placenta, dita, precede la coordinazione oculo-manuale e la coordinazione dei movimenti delle braccia osservata dopo la nascita. Con il Doppler sono stati studiati anche i movimenti respiratori del feto, che appaiono prima isolati verso la 24esima settimana e diventano più frequenti verso la 28esima settimana, uniformandosi verso la 36esima.
Durante il terzo trimestre i movimenti respiratori occupano il 30-80% del tempo e sono predittivi di buona salute del bambino. Non è un buon segno quando diminuiscono, come per esempio succede quando la madre ingerisce alcool oppure fuma.

Movimenti reattivi

I movimenti reattivi sono stimolati da qualcosa che avviene nell’ambiente e includono reazioni difensive, di auto-protezione e di allarme. Per esempio, tra la 14esima e la 16esima settimana, i feti reagiscono agli aghi dell’amniocentesi, ritirandosi o attaccandoli. In un caso particolare, durante l’esame, il feto è stato accidentalmente toccato dall’ago: egli ha reagito contorcendosi e, individuato l’ago, con il braccio lo ha ripetutamente allontanato, mostrando una netta consapevolezza sensoriale ed una capacità di difesa precisa. In seguito all’amniocentesi, alcuni feti si immobilizzano, come colpiti da qualcosa di imprevisto. Il cuore aumenta i battiti, la respirazione diminuisce in frequenza e il battito e il respiro possono non ritornare al ritmo precedente per giorni.

Movimento interattivo sociale

Il movimento interattivo sociale è stato dedotto principalmente dagli studi sui gemelli. In questo ambito le ricerche evidenziano come il movimento fetale dei gemelli rappresenti uno strumento di relazione. I ricercatori italiani dell’Università di Padova si sono chiesti se la competenza sociale sia già presente prima della nascita. Hanno così condotto uno studio sui feti gemelli per studiare l’origine e l’evoluzione di un possibile comportamento pro-sociale fin dalla vita in utero. Alcuni studi sui feti singoli evidenziano l’esistenza di prime forme di pianificazione del movimento già dalla 22esima settimana.
I riflessi, sono automatici e fuori dal controllo della volontà, ma le azioni sono movimenti coordinati diretti ad uno scopo, con differenti gradi di intenzionalità. Rilevare la presenza di atti motori, e non semplici riflessi, nei feti gemelli getta nuova luce sull’origine della pro-socialità, fino ad ora considerata in grado di svilupparsi solo nella vita post-natale.

L’interazione con i genitori

L’utero è un ambiente interattivo e, se non è presente un gemello, il feto comunque interagisce con la placenta, con il cordone e le pareti uterine. Inoltre, è sempre insieme alla sua mamma, si emoziona con lei, mangia e dorme con lei. Quando la mamma per esempio guarda un “brutto” film, il feto potrebbe essere molto turbato e diventare più attivo sul piano motorio. Anche i calci possono avere uno scopo interattivo: il genitore, toccando l’addome in risposta al calcio del bambino, incoraggia il feto a rispondere, calciando nel posto in cui è stata toccata la pancia e instaurando così un dialogo psico-tattile.