Approfondimenti scientifici
I microrisvegli
Esistono tuttavia momenti particolari in cui l’incidenza dei risvegli notturni tra un ciclo di sonno del bambino e l’altro aumenta: sono le fasi cosiddette della “sleep regression”. Per esempio, quando il bambino impara a muoversi in modo autonomo (gattonare e camminare) e nel periodo fino ai 18 mesi/2 anni, in cui è molto presente l’ansia da separazione e quindi anche dividersi per andare a dormire rappresenta una fatica per i piccoli.
Altre cause possibili di risveglio sono: la dentizione, un’alimentazione inadeguata in quanto poco digeribile o troppo abbondante o troppo scarsa, una certa sensibilità ai rumori, l’inserimento al nido o alla scuola dell’infanzia. Altre cause possono essere malattie, nascita di fratellino/sorellina, ripresa lavorativa della mamma (per cui il bambino necessita di un maggiore contatto fisico, ricercandolo anche la notte), tensioni familiari, presenza in casa di persone poco familiari, cambiamento nelle routine quotidiane, trasloco.
Sempre più importanza assumono le emissioni elettromagnetiche. Rispetto a questo tema esiste un dibattito scientifico ancora aperto, ma pare che alcuni bambini siano molto sensibili alle onde elettromagnetiche. Per sicurezza, quindi, è utile evitare che il piccolo dorma vicino alle fonti di tali onde, quindi che riposi lontano da cordless, cellulari, tablet e dal wireless (meglio ancora se questo di notte viene spento).