Approfondimenti scientifici
Il sonno e la veglia del neonato
Dopo i 4 mesi il bambino avrà un sistema nervoso sufficientemente maturo da consentirgli di dormire fino a 6/8 ore per notte, senza mangiare e senza che siano necessari altri tipi di intervento da parte dei genitori (sebbene sia possibile che ciò non avvenga ancora al raggiungimento dei 4 mesi, più spesso ho visto raggiungere questa forma di autonomia ai 6 mesi).
La scienza ci conferma che i primi mesi è fondamentale che il bambino senta la vicinanza dei genitori, il contatto, l’accudimento, possibilmente l’allattamento materno, la protezione delle braccia dei genitori e che tutto ciò non porta a dare vizi o cattive abitudini da cui poi non se ne uscirà mai più. Questa “sana dipendenza”, seppur possa sembrare un paradosso, costituisce le fondamenta affinché il bambino trovi la sicurezza e la stabilità che gli serviranno per poi acquisire la sua autonomia.
Quando arriva la regressione del quarto mese può essere un duro colpo e può far sentire i genitori tanto frustrati, perché sperimentano un profondo senso di esaurimento, mai sperimentato prima. La frammentazione del sonno e stare svegli di notte, anche ore, può essere normale per un po’ e la maggior parte dei genitori sa benissimo che fa parte del loro lavoro. Comunemente viene chiamata regressione del sonno, ma non si tratta di una vera e propria regressione, bensì di una maturazione del sonno, perché questo cambia passando da uno stato costante a un pattern dinamico che include un sonno leggero, un sonno profondo, e risvegli chiamati “checking”. Questi risvegli si verificano ogni 60/90 minuti durante la notte e dai 30 ai 45 minuti durante il giorno. Vengono definiti checking o “di controllo” perché consentono al neonato di svegliarsi periodicamente e controllare l’ambiente che lo circonda, per assicurarsi che tutto sia come al momento in cui si è addormentato. Sono risvegli previsti dalla natura per far sapere al genitore che il neonato è vivo.