Skip to content

Approfondimenti scientifici

La Playlist del Benessere acustico del bambino

FOCUS: Benessere acustico
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: Sviluppo armonico del bambino

Il benessere acustico del bambino è di vitale importanza per il suo sviluppo complessivo. Un ambiente sonoro armonioso e sereno non solo promuove la sua salute, ma contribuisce anche alla crescita delle sue capacità cognitive e relazionali. Le mamme possono svolgere un ruolo fondamentale nel creare questo ambiente, prestando attenzione ai suoni circostanti e cercando di ridurre l’inquinamento acustico, che può influire negativamente sul sonno e sulla concentrazione del bambino.

È essenziale che i bambini siano esposti a suoni piacevoli, come la musica soft o la voce calma dei genitori, e che abbiano l’opportunità di sperimentare momenti di tranquillità. Questo non solo favorisce un senso di sicurezza, ma stimola anche la loro curiosità e la loro capacità di apprendere. Investire nel benessere acustico significa, dunque, prendersi cura del futuro del proprio bambino, aiutandolo a crescere in un ambiente che supporta il suo sviluppo sano e felice.

Lo sviluppo dell’udito nel feto è un viaggio affascinante e complesso che si snoda attraverso diverse fasi temporali, come un’opera in più atti. All’inizio, durante le prime settimane di gestazione, la percezione di stimoli sonori e tattili avviene attraverso le stesse vie nervose, ancora in fase di formazione e non del tutto differenziate.

Ma ecco che, dalla terza settimana, l’orecchio inizia a prendere forma, segnando l’inizio di una trasformazione incredibile. Arrivando alla sesta settimana, la coclea si dispiega in tutta la sua bellezza a spirale, pronta a diventare un’importante protagonista di questo processo.

Da questo momento in poi, possiamo individuare quattro tappe fondamentali che segnano il percorso di sviluppo dell’udito, ognuna delle quali apre le porte a nuove possibilità sensoriali. Scopriamo insieme queste tappe che accompagnano il piccolo nel suo affascinante viaggio verso il mondo dei suoni!

  1. Ottava settimana: completamento della formazione della coclea e inizio della delineazione dell’orecchio medio.
  2. Undicesima settimana: sviluppo della membrana timpanica e del timpano, strutture cruciali per la trasmissione del suono.
  3. Ventunesima settimana: stabilizzazione del collegamento tra la coclea e la corteccia cerebrale, che avvia il processo di riconoscimento e memorizzazione dei suoni.
  4. Ventiquattresima settimana: inizio della percezione uditiva attraverso l’orecchio, segnando il sorgere di una primitiva attività cerebrale associata all’udito.

CURIOSITÀ – Cosa sente il bambino nel pancione?Verso la ventitreesima/trentesima settimana, il pancione diventa un vero e proprio concerto per il bambino! L’udito del feto si è sviluppato così bene che inizia a percepire i rumori di fondo, con il battito del cuore di mamma che suona come una dolce melodia. E indovina un po’? Ben presto, comincerà a riconoscere anche le voci di mamma e papà!

Quindi, è il momento perfetto per iniziare a chiacchierare con lui! Parla, canta e racconta storie, così avrà tutto il tempo di memorizzare quei suoni speciali che poi riconoscerà subito dopo la nascita. È come preparargli una playlist affettuosa!

Ma attenzione! È importante evitare rumori troppo forti, perché il bambino non è ancora pronto per i concerti rock. I rumori intensi possono far aumentare i battiti del suo cuore e farlo muovere un po’ troppo. Dall’altro lato, la musica melodiosa è come un abbraccio sonoro che lo aiuta a rilassarsi.

Un po di anatomia….

L’anatomia dell’udito è composta da 3 parti principali: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. Ecco una descrizione semplice di ciascuna parte:

Orecchio Esterno

Questa parte è formata dal padiglione auricolare (la parte visibile dell’orecchio) e dal condotto uditivo. Il padiglione raccoglie le onde sonore e le guida nel condotto uditivo fino all’orecchio medio.

Orecchio Medio

Qui troviamo la membrana timpanica (il timpano), che vibra quando è colpita dalle onde sonore. All’interno dell’orecchio medio ci sono tre piccoli ossicini chiamati martello, incudine e staffa. Questi ossicini amplificano le vibrazioni e le trasferiscono all’orecchio interno.

Orecchio Interno

Questa parte contiene la coclea, che ha una forma simile a una spirale. La coclea è piena di liquido e contiene cellule ciliate che trasformano le vibrazioni sonore in impulsi nervosi. Questi impulsi vengono poi inviati al cervello attraverso il nervo acustico, permettendoci di percepire i suoni.

SAPEVI CHE… L’orecchio di un neonato è proporzionalmente più grande rispetto al resto del corpo rispetto a un adulto. Non è solo un aspetto estetico, ma facilita anche la capacità di ascoltare suoni importanti per il legame con i genitori e l’ambiente circostante. Questa proporzione è interessante perché riflette il modo in cui gli esseri umani si sviluppano nel tempo.

CURIOSITÀIl Dottor Schmidt spiega: se notate che le orecchie del bambino sembrano più rosse del solito, non c’è motivo di preoccuparsi! È solo il suo corpo che sta facendo del suo meglio per regolare la temperatura, e questo è un buon segno! Spesso, le persone pensano che le orecchie rosse possano indicare un malessere, ma nella maggior parte dei casi è solo un fenomeno temporaneo. Quando il bambino raggiunge la temperatura ideale, il rossore svanisce magicamente! (Dr. O. Schmitt:The Auditory System: Anatomy, Physiology, and Disorders of the Ear”, 2018.)

Quando si parla di udito, è affascinante notare che gli esseri umani hanno un orecchio meno sensibile rispetto a molti animali. Infatti, alcuni di loro vantano capacità uditive davvero straordinarie! Pensiamo, ad esempio, alla falena, al gufo, all’elefante e al cane, che possono sentire suoni che noi non possiamo nemmeno immaginare.

Differenze anatomiche tra il bambino e l’adulto

Le differenze anatomiche dell’apparato uditivo tra bambini e adulti sono significative e possono influenzare la percezione del suono, ma anche lo sviluppo linguistico e comunicativo nei primi anni di vita. Ecco un’analisi delle principali differenze:

Dimensioni dell’orecchio esterno

Neonati: L’orecchio esterno è più piccolo e le strutture cartilaginee non sono completamente sviluppate. La forma e la posizione dell’orecchio possono cambiare rapidamente nei primi mesi di vita.

Adulti: L’orecchio esterno è completamente sviluppato e ha dimensioni maggiori. La forma e la posizione sono stabilizzate, contribuendo alla localizzazione del suono.

Canale uditivo

Neonati: Il canale uditivo è più corto e più stretto. La forma a “S” del canale si sviluppa nel tempo, influenzando la capacità di trasmettere suoni.

Adulti: Il canale uditivo è più lungo e ben definito, facilitando una migliore conduzione del suono verso il timpano.

Timpano

Neonati: Il timpano dei neonati è più sottile e meno rigido. Questo può rendere l’udito più sensibile, ma anche più vulnerabile a danni o infezioni.

Adulti: Il timpano è più spesso e resistente, contribuendo a una migliore protezione e trasmissione delle onde sonore.

Orecchio medio

Neonati: La cavità dell’orecchio medio è più piccola e la tromba di Eustachio è più corta e più orizzontale, il che può rendere i neonati più suscettibili a infezioni auricolari.

Adulti: L’orecchio medio è più sviluppato, con una tromba di Eustachio più lunga e inclinata, che aiuta a equilibrare la pressione e a prevenire infezioni.

Coclea

Neonati: La coclea è presente ma si sviluppa ulteriormente nei primi mesi di vita. La struttura a spirale non è completamente matura, il che influisce sulla sensibilità alle frequenze.

Adulti: La coclea è completamente sviluppata, con un sistema complesso di cellule ciliate che trasmettono suoni ad alte e basse frequenze.

Strutture nervose

Neonati: Le vie nervose uditive sono ancora in fase di sviluppo. La plasticità del sistema uditivo è elevata, facilitando l’apprendimento delle lingue e la discriminazione dei suoni.

Adulti: Le vie nervose sono completamente sviluppate e consolidate, ma la plasticità diminuisce, influenzando la capacità di adattarsi a nuovi suoni o lingue.

Queste differenze influenzano non solo la capacità di percepire i suoni, ma anche lo sviluppo linguistico e comunicativo nei primi anni di vita.

Un po’ di fisiologia…. Crea il giusto soundtrack per il bambino

Le differenze dell’udito tra bambini e adulti sono affascinanti e possono influenzare come entrambi percepiscono il mondo.

Sensibilità uditiva

Bambini: I neonati e i bambini piccoli hanno una sensibilità uditiva superiore per le frequenze più alte. Sono in grado di sentire suoni che gli adulti potrebbero non percepire. Questo è utile per l’apprendimento del linguaggio e per la comunicazione.

Adulti: Con l’età, la sensibilità alle frequenze alte tende a diminuire, un fenomeno noto come presbiacusia. Gli adulti possono avere difficoltà a sentire suoni acuti.

Capacità di localizzazione del suono

Bambini: I neonati sono in grado di localizzare i suoni, ma la loro precisione e rapidità di risposta migliorano man mano che crescono. I bambini più grandi diventano più abili nel determinare la provenienza dei suoni.

Adulti: Gli adulti generalmente hanno una maggiore capacità di localizzazione del suono grazie all’esperienza e allo sviluppo neurologico. Possono identificare la direzione e la distanza dei suoni con maggiore accuratezza.

Reazione ai suoni

Bambini: I neonati reagiscono in modo molto sensibile ai suoni familiari, come la voce della madre, ma possono essere facilmente sopraffatti da suoni forti o improvvisi. I suoni dolci e ritmati possono avere un effetto calmante.

Adulti: Gli adulti tendono a essere meno sensibili ai suoni familiari, ma possono essere più tolleranti a suoni forti. Tuttavia, esperienze di vita e fattori emotivi possono influenzare le reazioni ai suoni.

Sviluppo del linguaggio

Bambini: L’udito gioca un ruolo cruciale nello sviluppo del linguaggio. I bambini apprendono le strutture fonetiche e grammaticali attraverso l’ascolto di suoni e parole. La loro capacità di distinguere i suoni migliora nel primo anno di vita.

Adulti: Gli adulti utilizzano l’udito principalmente per la comunicazione e l’elaborazione del linguaggio. Anche se possono avere competenze linguistiche avanzate, la capacità di percepire suoni nuovi o insoliti può diminuire con l’età.

Esposizione ai suoni

Bambini: I neonati e i bambini piccoli sono particolarmente sensibili ai suoni dell’ambiente, che influenzano il loro sviluppo cognitivo e sociale. Le esperienze sonore, come la musica e il “babytalk”, sono cruciali per il loro apprendimento.

Adulti: Gli adulti possono essere esposti a una varietà di suoni, ma la loro capacità di elaborare le informazioni uditive può essere influenzata da fattori come il rumore ambientale e la fatica.

Come mai che sentiamo i suoni?

Sentiamo i suoni grazie a un processo affascinante che coinvolge diverse strutture e meccanismi nel nostro apparato uditivo. I suoni vengono prodotti da vibrazioni nell’aria (o in altri materiali). Queste vibrazioni possono provenire da strumenti musicali, voci umane, rumori ambientali, ecc. Il suono entra nell’orecchio attraverso il padiglione auricolare (l’orecchio esterno), che funge da “parabola” per raccogliere le onde sonore e indirizzarle verso il canale uditivo. Le onde sonore viaggiano attraverso il canale uditivo e colpiscono il timpano, una membrana sottile che vibra in risposta ai suoni. Questa vibrazione è fondamentale per la trasmissione del suono. Dietro il timpano si trova l’orecchio medio, che contiene tre piccole ossa chiamate martello, incudine e staffa. Queste ossa amplificano le vibrazioni del timpano e le trasmettono all’orecchio interno. L’orecchio interno contiene la coclea, una struttura a spirale piena di liquido. Le vibrazioni causano onde nel liquido, attivando le cellule ciliate all’interno della coclea. Queste cellule trasformano le vibrazioni in segnali elettrici. I segnali elettrici vengono inviati attraverso il nervo uditivo al cervello, dove vengono elaborati e interpretati come suoni. È in questa fase che riconosciamo e diamo significato ai suoni, distinguendo tra una musica, una voce o un rumore. Sentiamo i suoni grazie a un complesso sistema di trasmissione e trasformazione delle vibrazioni che parte dall’orecchio e arriva al cervello. Questo processo ci permette di interagire con il mondo che ci circonda, comprendere la comunicazione e godere della musica!

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rumore, misurato in decibel, è uno dei principali problemi ambientali che può influenzare la salute delle persone, e questo vale anche per i più piccoli. La crescente rumorosità negli ambienti in cui viviamo può avere un impatto significativo, specialmente sui bambini. Le stime indicano che circa il 25% delle persone sperimenta una diminuzione della qualità della vita a causa dell’inquinamento acustico, e tra il 5% e il 15% soffre di disturbi del sonno, che possono essere aggravati dai rumori.

Per le mamme, è importante prestare attenzione all’ambiente in cui cresce il bambino. Un ambiente troppo rumoroso può disturbare il sonno e il benessere. L’esposizione a rumori eccessivi potrebbe avere un impatto sulla salute uditiva dei bambini. I suoni forti possono interferire con le loro capacità cognitive, in particolare con la lettura e la memoria, sia a breve che a lungo termine. Nel tempo, il rumore potrebbe anche contribuire a problemi di salute più seri, come insonnia e aumento della pressione arteriosa.

I maggiori rischi provengono soprattutto dal traffico stradale, che rappresenta oltre il 50% del rumore ambientale, ma anche dai giocattoli rumorosi e dalla musica ad alto volume. Per le mamme, è importante essere consapevoli di questi fattori e creare un ambiente sereno e tranquillo per i propri bambini. Ridurre l’esposizione a suoni forti e dedicare tempo al silenzio e al relax non solo aiuta a proteggere l’udito dei bambini, ma favorisce anche il loro sviluppo complessivo. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza!

Per i bambini e i neonati, è consigliabile mantenere i livelli di rumore al di sotto dei 60 decibel (dB). Questo limite aiuta a proteggere la loro sensibilità uditiva e a favorire un ambiente tranquillo. Anche se i neonati possono tollerare brevi esposizioni a rumori fino a 85 dB, è importante limitare l’esposizione prolungata a suoni forti, in quanto possono influenzare negativamente il loro sviluppo cognitivo e uditivo. Creare un ambiente sereno e silenzioso è fondamentale per il benessere dei neonati e bambini!

Come si comporta il neonato quando sente un suono

Il riflesso neonatale è una risposta affascinante e naturale che mostra come i neonati siano pronti a interagire con il mondo che li circonda. Quando un neonato sente un suono, può muovere la testa o il corpo in direzione della fonte, dimostrando curiosità e interesse. Questo comportamento è una forma primitiva di comunicazione e esplorazione. Queste reazioni sono segnali che il sistema uditivo del bambino si sta sviluppando e che è in grado di percepire e localizzare i suoni, che è fondamentale per l’apprendimento e la socializzazione. I genitori possono incoraggiare questo riflesso parlando o cantando al neonato, stimolando la sua attenzione e creando un legame emotivo attraverso l’udito. Un ambiente ricco di suoni e stimoli, come la musica o le voci familiari, può contribuire positivamente allo sviluppo cognitivo e sociale del neonato.

I suoni forti e non adatti ai neonati possono provenire da diverse fonti, tra cui:

  • Traffico stradale: il rumore dei veicoli può superare facilmente i 60 dB, specialmente in aree molto trafficate.
  • Elettrodomestici: alcuni apparecchi come aspirapolvere, frullatori o lavatrici possono generare rumori forti e fastidiosi.
  • Musica ad alto volume: concerti, discoteche o anche l’ascolto di musica a volume elevato possono raggiungere livelli dannosi.
  • Giocattoli rumorosi: alcuni giocattoli emettono suoni ad alta intensità, che possono essere dannosi per l’udito delicato dei neonati.
  • Eventi pubblici: feste, fuochi d’artificio e manifestazioni possono generare rumori intensi e improvvisi.

Cosa sono i DECIBEL?I decibel (dB) sono l’unità di misura utilizzata per esprimere l’intensità del suono. È una scala logaritmica, il che significa che ogni incremento di 10 dB corrisponde a un aumento di dieci volte dell’intensità sonora percepita.

Rumore bianco

Sei mai stato in difficoltà ad addormentarti o a calmare un neonato che piange? È un’esperienza comune, soprattutto nei neonati! Ma c’è un segreto che molti genitori utilizzano per favorire il sonno: i rumori bianchi. Immagina una sinfonia di suoni che abbraccia tutte le frequenze udibili per l’orecchio umano, mantenendo un’ampiezza costante. Possono essere suoni artificiali, come il phon, la lavatrice o la cappa della cucina; oppure naturali, come il dolce fruscio della pioggia o il canto delle onde del mare. Questi suoni ripetitivi creano un’atmosfera rassicurante e rilassante, perfetta per aiutare i neonati ad addormentarsi. Il potere calmante dei rumori bianchi non è solo una questione di fantasia: molti di questi suoni sono familiari per il neonato, che li ha già uditi nel ventre materno. Infatti, il senso dell’udito si sviluppa già intorno alla 24esima settimana di gravidanza, e il piccolo inizia a riconoscere la voce dei genitori e altri suoni esterni. È come tornare a casa! Ma funzionano davvero? La risposta è sì! Secondo l’American Academy of Pediatrics, i rumori bianchi possono aiutare i bambini a rilassarsi e a dormire, a patto che non superino i 60 dB. Anche se i neonati possono tollerare suoni più forti, mantenerli sotto questa soglia è fondamentale per il loro benessere. E sorprendentemente, questo metodo sembra funzionare per oltre l’80% dei neonati e dei bambini.

Combinare i rumori bianchi con le carezze e le parole dolci dei genitori crea un ambiente perfetto per il relax. Questi suoni, insieme all’affetto, aiutano i neonati e lattanti a sciogliere le tensioni e ad addormentarsi serenamente, avvolti in una coccola sonora.

Messaggio pratico per neomamme: comprendere l’udito del bambino

  • Udito sensibile: i neonati hanno un udito molto sensibile, in grado di percepire frequenze più alte. Parla e canta in modo dolce per attrarre la loro attenzione!
  • Strutture in sviluppo: l’apparato uditivo del bambino è ancora in fase di sviluppo. La sua capacità di localizzare suoni migliorerà nei primi mesi.
  • Cura delle orecchie: i neonati sono più suscettibili alle infezioni dell’orecchio. Mantieni l’ambiente pulito e tieni sotto controllo la presenza di raffreddori o allergie.
  • Interazione sonora: usa il “babytalk” per comunicare. Le intonazioni alte e i suoni melodiosi aiutano a sviluppare il linguaggio e il legame affettivo.
  • Attenzione ai suoni forti: evita esposizioni a rumori forti, che possono essere disturbanti. Crea un ambiente sonoro sereno e rilassante.
  • Il volume della televisione e della radio (anche in automobile) può variare notevolmente a seconda del modello e delle impostazioni, ma in generale, può oscillare tra 50 e 80 decibel (dB) a volume medio. Per i bambini, è consigliabile mantenere il volume della TV sotto i 70 dB per proteggere l’udito e prevenire danni nel lungo termine.

Sviluppo della capacità uditiva nei neonati

La capacità uditiva nel neonato si sviluppa in modo significativo durante i primi mesi di vita. Inizialmente, il neonato mostra reazioni a suoni familiari, con particolare attenzione alla voce della madre e alle ninne nanne ascoltate frequentemente, oltre alla musica a cui è esposto regolarmente.

A 3 mesi di vita, il lobo temporale del cervello, responsabile della percezione uditiva e di altre funzioni cognitive, inizia a mostrare un’attività più intensa e ricettiva. In risposta alla voce dei genitori, il bambino tende a orientarsi verso la fonte sonora, manifestando questa interazione attraverso gorgheggi e vocalizzazioni.

Già a 4 mesi, il bambino mostra una reazione entusiasta ai suoni, esibendo comportamenti di gioia, come il ridere in risposta alla voce dei genitori. In questa fase, il neonato inizia a emettere consonanti come «B» e «M», segnalando l’inizio del suo sviluppo linguistico.

Intorno ai 6 o 7 mesi, il neonato acquisisce la capacità di localizzare la provenienza dei suoni, girandosi verso le voci e dimostrando una crescente consapevolezza dell’ambiente acustico circostante.

A circa 12 mesi, il bambino è in grado di riconoscere le melodie familiari e tenta di riprodurre i suoni delle sue canzoni preferite, evidenziando così l’avanzamento delle sue competenze uditive e comunicative. Questo processo di sviluppo uditivo è cruciale per l’acquisizione del linguaggio e l’interazione sociale nei primi anni di vita.

SAPEVI CHE…

La correlazione tra le capacità uditive e le prime parole del bambino è fondamentale per il suo sviluppo linguistico. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Percezione dei suoni: un buon sviluppo dell’udito consente al bambino di percepire e distinguere suoni e intonazioni. Questo è cruciale per riconoscere le parole e i loro significati.
  2. Memoria uditiva: la capacità di memorizzare i suoni e le melodie della voce dei genitori aiuta il bambino a costruire un repertorio di parole. Le ninne nanne e le conversazioni quotidiane giocano un ruolo importante in questo processo.
  3. Riconoscimento delle voci: già a pochi mesi, i bambini iniziano a riconoscere le voci familiari. Questa familiarità incoraggia l’interazione e il desiderio di comunicare, portando alla produzione delle prime parole.
  4. Imitazione: i bambini imparano attraverso l’imitazione. Quando ascoltano le parole pronunciate da mamma e papà, iniziano a riprodurre suoni simili, dando vita alle loro prime parole.
  5. Sviluppo del linguaggio: le esperienze uditive influenzano direttamente lo sviluppo del linguaggio. Un ambiente ricco di suoni e parole stimola la curiosità e la capacità di esprimersi.

CURIOSITÀI bambini piccoli amano imitare i genitori per diversi motivi affascinanti: l’imitazione è un modo fondamentale per apprendere. I bambini osservano come i genitori interagiscono con il mondo e cercano di riprodurre quei comportamenti, imparando così a comunicare e a relazionarsi. Imitare i genitori è il loro modo di imparare i trucchi del mestiere, come parlare, mangiare e persino come fare il gesto della “mamma che chiama”. Quando un bimbo ascolta mamma e papà, sta costruendo il suo “dizionario personale”. Per i bambini, imitare i genitori è come giocare a “cambiare ruolo”! Possono diventare “mamma” che fa la spesa o “papà” che racconta barzellette, dando libero sfogo alla loro fantasia! (Dr. D. Stern: “The Present Moment in Psychotherapy and Everyday Life,” 2004)

Quali sono gli effetti della musica sul feto e sul neonato?

La musica ha un potere straordinario, e gli studi dimostrano che i neonati sono molto più ricettivi di quanto si pensi! Sapevi che i neonati e lattanti possono riconoscere le melodie che hanno ascoltato regolarmente durante la gravidanza, in particolare quelle cantate dalla mamma? È un po’ come se avessero una playlist preferita già prima di nascere!

Durante la gravidanza, il feto percepisce sia i suoni, sia le vibrazioni musicali, che possono avere un effetto tranquillizzante. Mamma, immagina il tuo bimbo avvolto in una coccola sonora, mentre le dolci note di una ninna nanna lo accompagnano.

Tuttavia, la scienza non ha ancora svelato quanti “ormoni della felicità” vengano liberati nel neonato grazie alla musica. Una cosa è certa: la musica ha un effetto positivo sullo sviluppo dell’udito e ciò che fa bene alla mamma tende a fare bene anche al bambino. Ma attenzione alle frequenze. Più il volume è alto, maggiore è la reazione del feto e neonato. Le frequenze elevate non sono proprio salutari, quindi concerti e discoteche sono da affrontare con cautela durante la gravidanza.

La musica è un meraviglioso strumento di connessione tra mamma e bambino, capace di avviare un viaggio emozionante fin dai primi giorni.

CURIOSITÀ – BabytalkQuando i genitori o i caregiver si rivolgono ai neonati e bambini piccoli, utilizzano fisiologicamente modalità comunicative caratterizzate da intonazioni più elevate, un ritmo accelerato e una maggiore emotività (Papousek & Symmes:”The Acoustic Environment of the Newborn: The Effects of Sound on Development”1990). Questa forma di comunicazione, nota anche come “infant-directed speech” (IDS) o “motherese”, integra diverse caratteristiche musicali e contribuisce a far sentire il bambino amato e al centro dell’attenzione. Le interazioni possono avvenire attraverso la parola, la lettura e il canto. L’universalità del canto neonatale suggerisce che si tratta di un comportamento appreso, adattativo per la sopravvivenza del neonato. Esso sembra favorire il bonding post natale.

Cosa dovrebbe cantare la mamma al suo bambino?

Quando si tratta di cantare al proprio bambino, le mamme hanno a disposizione due categorie meravigliose di canti: le ninne nanne e le canzoni giocose! Le ninne nanne e canzoni calme sono adatte per neonati e lattanti. Seguono un ritmo che ricorda quello del cuore, oscillando tra i 60 e gli 80 bpm. Queste melodie semplici e ripetitive non solo cullano il neonato, ma hanno anche effetti positivi sul suo benessere. Studi dimostrano che cantare ninne nanne aiuta a regolare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, favorendo l’aumento di peso e stimolando lo sviluppo precoce del linguaggio. Friedman et al. (2010) sottolineano che “cantare nenie facilita una risposta di rilassamento nelle mamme, aiutandole a gestire le molteplici esigenze della maternità”. In altre parole, una dolce melodia può trasformare il momento della nanna in un’esperienza magica per entrambi!

D’altra parte, il canto di canzoni giocose e ritmiche è un vero e proprio strumento di intrattenimento per i bambini grandicelli. Queste melodie divertenti non solo attirano l’attenzione dei bambini, ma sono anche un ottimo modo per insegnare loro l’alternanza dei turni. Inserire delle pause e incoraggiare i bambini a rispondere con semplici suoni e vocalizzi trasforma il canto in un gioco coinvolgente e istruttivo.