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Approfondimenti scientifici

Il cervello bilingue: perché i bambini imparano le lingue con facilità

FOCUS: Sviluppo del neonato
QUESTO ARTICOLO APPARTIENE AL PRINCIPIO DEL BABY WELLNESS: Il suo benessere comincia molto prima della nascita

Il cervello dei bambini nei primi anni di vita presenta una straordinaria plasticità, che consente loro di apprendere nuove informazioni con estrema facilità. Tra queste, l’acquisizione di una seconda lingua avviene in modo naturale e intuitivo, sfruttando appieno la flessibilità neurale tipica dell’infanzia. L’apprendimento precoce di più lingue, infatti, non è soltanto possibile, ma altamente vantaggioso sul piano cognitivo, emotivo e relazionale.

La base neurobiologica dell’apprendimento linguistico precoce

Nei primi anni di vita, la corteccia cerebrale – l’area del cervello deputata all’elaborazione del linguaggio – è ancora altamente malleabile. Durante questo periodo, l’elaborazione di più lingue avviene all’interno di un’unica rete neurale, facilitando l’acquisizione simultanea senza creare sovrapposizioni o confusione. Con l’avanzare dell’età, questa plasticità si riduce e l’apprendimento di una seconda lingua tende a coinvolgere aree cerebrali distinte, rendendo il processo più complesso e meno immediato rispetto all’infanzia.
Questo cambiamento spiega perché per gli adulti l’apprendimento linguistico risulti spesso più impegnativo e meno fluido: il cervello maturo è meno predisposto all’adattamento simultaneo di strutture linguistiche multiple.

La competenza linguistica comincia in utero

Numerose ricerche confermano che il feto è in grado di percepire e memorizzare i suoni linguistici già durante la gestazione. La voce materna, in particolare, svolge un ruolo chiave nell’attivazione delle aree uditive del cervello. In presenza di genitori bilingui, il bambino sviluppa fin dalla vita intrauterina la capacità di discriminare tra due sistemi linguistici, anche quando le lingue sono strutturalmente molto diverse (es. italiano e giapponese). Quando le lingue sono più simili (es. italiano e spagnolo), la differenziazione può richiedere alcune settimane in più, ma avviene comunque entro i primi mesi di vita.

La “finestra sensibile” per l’apprendimento linguistico

Il periodo compreso tra la nascita e i 7-8 anni è considerato una fase sensibile per l’acquisizione delle lingue. In questa finestra temporale, il bambino è particolarmente ricettivo ai suoni, alle strutture grammaticali e agli schemi linguistici, e può apprendere due lingue in parallelo con estrema efficacia, anche nella produzione fonetica.
Dopo questo periodo, la capacità di raggiungere un livello “nativo” nella seconda lingua tende a ridursi, anche se l’apprendimento resta possibile. Per questo motivo, l’esposizione precoce e continua a più lingue rappresenta un’opportunità unica.

Il ruolo dei genitori nel bilinguismo precoce

Un ambiente familiare bilingue costituisce il contesto ideale per l’acquisizione simultanea di due lingue. Una strategia efficace è quella in cui ogni genitore si esprime nella propria lingua madre: questa distinzione favorisce la separazione naturale dei codici linguistici e consente al bambino di sviluppare in modo equilibrato entrambe le competenze. Le differenze di tono, ritmo e intonazione tra le due voci genitoriali aiutano inoltre il bambino a orientarsi acusticamente tra le due lingue.

È importante sottolineare che eventuali ritardi iniziali nell’espressione verbale dei bambini bilingui sono generalmente fisiologici e transitori. Non indicano difficoltà cognitive, ma piuttosto una gestione temporanea dell’elevato carico linguistico. Tali differenze tendono a scomparire spontaneamente nel tempo.

Benefici cognitivi a lungo termine

Diversi studi dimostrano che l’acquisizione di una seconda lingua in età precoce non solo favorisce lo sviluppo linguistico, ma ha effetti positivi anche su altre funzioni cognitive. I bambini bilingui tendono a:

  • sviluppare una maggiore flessibilità mentale;

  • affinare la memoria di lavoro;

  • potenziare la capacità di attenzione selettiva e di risoluzione dei problemi;

  • beneficiare di una maggiore riserva cognitiva che, in età adulta e anziana, può contribuire a un invecchiamento cerebrale più lento e sano.

 

L’infanzia rappresenta il momento ideale per l’apprendimento di una seconda lingua, grazie alla plasticità cerebrale e all’attitudine naturale dei bambini verso la comunicazione. L’esposizione precoce a più lingue, specialmente in un contesto affettivo sicuro e costante, costituisce un investimento prezioso per lo sviluppo intellettivo, linguistico e relazionale. I genitori hanno un ruolo centrale in questo processo e, con il giusto supporto, possono offrire ai propri figli un vantaggio duraturo e profondo.